La Città Metropolitana di Messina dovrà dare esecuzione alla sentenza emessa dal Tar di Catania nel 2015 in relazione all’occupazione del terreno di proprietà di alcuni privati e al progetto esecutivo dei lavori di prolungamento della via Roma sino alla frazione San Paolo a Barcellona Pozzo di Gotto. Così hanno deciso i giudici della seconda sezione del Tar di Catania riguardo al ricorso proposto da privati rappresentati dall’avvocato Benedetto Calpona contro Palazzo dei Leoni.
Con la sentenza emessa nel 2015 la Provincia Regionale di Messina – oggi Città Metropolitana di Messina, era stata condannata a restituire, previa eventuale riduzione in pristino, i terreni occupati e a risarcire il danno per l’occupazione illegittima oppure in alternativa, ad acquisire il bene e risarcire comunque il danno derivante dall’occupazione illegittima. Con la sentenza emessa il 24 novembre scorso la Città Metropolitana dovrà ora entro 30 giorni dare esecuzione alla decisione adottata nel 2015.
La vicenda in contraddittorio si riferisce alla causa avviata da tre privati rappresentati dall’avvocato Benedetto Calpona contro la Provincia Regionale di Messina, rappresentata dall’avvocato Candeloro Nania; i privati sono proprietari di un terreno di 84 metri quadrati, per il quale l’esecutivo provinciale il 18 luglio 1995 approvò il progetto esecutivo dei lavori di prolungamento della via Roma sino alla frazione San Paolo di Barcellona Pozzo di Gotto. Palazzo dei Leoni, però, nel realizzare l’opera ne avrebbe occupato una superficie di terreno maggiore rispetto a quella indicata nel decreto di occupazione e cioè 441 metri quadrati circa invece di 84.
Completata la realizzazione dell’opera, non fu comunicato alcun decreto di esproprio, non dimenticando che per effetto dell’esecuzione dell’opera pubblica, il fondo aveva anche subito danni permanenti. Il Tar ha accolto il ricorso, dando un’alternativa a Palazzo dei Leoni: o la restituzione del terreno ai ricorrenti, previa eventuale riduzione in pristino e risarcire il danno per l’occupazione illegittima oppure acquisire il bene e risarcire comunque il danno.