Si discuterà il 14 dicembre al tribunale di Messina il rito abbreviato per il docente di Sinagra, agli arresti domiciliari per i reati di pedopornografia minorile e adescamento di minore.
Alla base delle accuse contestate dalla procura della repubblica di Messina e dal commissariato di Capo d’Orlando, i messaggi Whatsapp che il docente ha inviato ad una sua alunna. Da qui, dopo la denuncia del padre della ragazza, il via alle indagini, culminate quando gli agenti del commissariato paladino hanno notificato al docente l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari.
Il gip del tribunale di Messina Ornella Pastore ha proceduto all’interrogatorio del docente, che si è avvalso della facoltà di non rispondere. Poi per neutralizzare la misura cautelare o perché ne venisse applicata una meno afflittiva, i legali del docente, gli avvocati Alessandro Pruiti e Vincenzo Amato, avevano prodotto ricorso al tribunale della libertà. Ma l’organo del riesame ha rigettato il ricorso.
Conclusa questa fase delle indagini, è arrivata la richiesta dei due legali di optare per il rito abbreviato – dunque con la rinuncia al dibattimento e con in previsione uno sconto di pena per la scelta del rito – fissato per il 14 dicembre al tribunale di Messina.