«Lo scandalo del caro voli che da tempo colpisce i siciliani deve trovare una risposta, immediata ed efficace»: a dirlo è il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, che annuncia di voler denunciare la questione all’Antitrust, coinvolgendo avvocati esperti del settore. «Ma serve anche più attenzione da parte del governo – aggiunge».
Volare da Palermo a Parigi o Barcellona, infatti, costa meno che prendere un aereo per Roma. Facendo alcune simulazioni si nota come un viaggiatore che volesse andare a Roma il 10 dicembre e tornare lo stesso giorno, con Ita, senza bagaglio pagherebbe 428 euro. Per andare a Bologna nel periodo natalizio, il volo con Ita costa 750 euro.
E un Milano-Palermo? Anche questo, decisamente poco fattibile se non per una ristretta cerchia: 400 euro, sempre con Ryanair, che propone allo stesso tempo dei “comodissimi” Torino-Palermo da 420 e un Bologna-Palermo da 300.
E questo discorso, purtroppo, vale anche per i voli verso Catania: si passa dai 236 euro proposti da Ryanair dal 23 dicembre al 7 gennaio per il Roma-Catania, ai 230 euro del Milano-Catania per il periodo 21 dicembre-5 gennaio prospettati da Wizz Air.
Paradossalmente, le stesse compagnie sembrano “incentivare” i voli verso le mete più ambite all’estero, non si sa se consapevolmente o meno. Un Roma-Parigi a bordo di Ryanair costa soltanto 153 euro, mentre con 375 a gennaio si potrà arrivare addirittura in America con l’andata Roma-New York proposta da Ita Airways.
Quello del caro voli è un tema che si ripropone periodicamente per i siciliani, aggiunge il presidente della Regione, che ha parlato al telefono direttamente col ministro per le imprese e il made in Italy Adolfo Urso. I deputati siciliani del Pd hanno presentato un’interrogazione a risposta depositata in commissione al ministro degli Affari Europei, il Sud e Pnrr Raffaele Fitto e al ministro delle infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini chiedendo «quali iniziative intenda assumere il governo.