Si perde negli elefantiaci processi burocratici e giudiziari tipici della Sicilia la vicenda legata alla R.S.A. di Patti che formalmente dovrebbe disporre di 20 posti letto. Ma nonostante il rigetto del ricorso della seconda classificata avanzato dinnanzi al Tar di Catania e «alla luce dello scambio di corrispondenza, tra i vertici dell’Asp ed il Sindaco di Patti, dove è stata manifestata l’intenzione di avviare i lavori di ristrutturazione della Rsa, nulla è stato posto in essere».
E la diretta responsabilità di questo limbo in cui si trova la struttura è dell’Asp che «non ha avviato nessun adempimento per dare esecuzione all’atto deliberativo, ad oggi pienamente efficace». È quanto denunciano con un un’interrogazione a risposta scritta i deputati dei gruppi parlamentari all’Ars di Sicilia Vera e Sud chiama Nord, Giuseppe Lombardo, Davide Maria Vasta, Ludovico Balsamo, Cateno De Luca, Matteo Sciotto, Ismaele La Vardera, Alessandro De Leo e Salvatore Geraci.
Gli otto parlamentari chiedono al presidente della Regione Siciliana e all’assessore Regionale della Salute di sapere «quali iniziative ha avviato l’Asp di Messina, a seguito del rigetto del Tar di Catania per rendere pienamente efficace la delibera di aggiudicazione, se la ditta aggiudicataria è stata invitata ad iniziare i lavori di adeguamento della struttura, se a seguito dell’invito ad avviare i lavori, in caso di inerzia della ditta, la stessa sia stata diffidata a dare corso alle attività ricomprese nell’offerta tecnica, presentata in sede di gara, della quale la ditta Opus Residential è risultata aggiudicataria- si legge nell’interrogazione che vede in Giuseppe Lombardo il primo firmatario e che punta anche a scoprire – se rispondono al vero, alcune affermazioni relative ad iniziative correlate ad un probabile trasferimento, dei posti letto di Rsa assegnati al distretto sanitario di Patti, ad altro distretto sanitario dell’azienda, che contrasterebbe con quanto dichiarato dall’Asp di Messina con la quale è stata manifestata l’intenzione da parte della stessa, di mantenere in loco con gestione pubblica, i 20 posti letto di Rsa».
Percorrendo a ritroso la vicenda, il 16/3/2022, sono stati approvati gli atti di gara, relativi alla procedura aperta del servizio di gestione sociale delle R.S.A. di San Piero Patti. Il 21/04/2022, la ditta classificatasi seconda, la Acquasalus, ha notificato ricorso al Tar di Catania per ottenere l’annullamento. L’Asp invita l’A.T.I. Villa Gaia ONLUS Fraternitas, all’epoca attuale gestore del servizio, presso la Rsa di Patti, ad assicurare la gestione, fino alla emissione da parte del tribunale amministrativo della decisione, sul richiesto provvedimento cautelare. Invito ripetuto il 29/04/1922, dalla Direzione dell’ASP di Messina. Ma lo stesso giorno l’A.T.I. Villa Gaia ONLUS comunica che non era più in grado di garantire il servizio richiesto ed invita l’Asp di Messina a trasferire gli 11 pazienti al momento ricoverati nella struttura di Patti, presso le strutture vicine di San Piero Patti e Sant’Angelo di Brolo.
Meno di un mese dopo, il 18/05/2022 l’Asp di Messina da atto di interrompere solo in via temporanea l’attività assistenziale e manifesta l’intenzione di mantenere in loco, con gestione pubblica, i 20 posti letto di Rsa e quindi di sospendere, nei limiti del tempo strettamente necessario, l’attività assistenziale della struttura di Patti, ferma restando la volontà già dichiarata di riaffidare lo stesso servizio, una volta realizzate le predette condizioni, alla ditta aggiudicataria del servizio.
«Arriviamo quindi ad oggi e all’interrogazione con la quale si spera vengano fornite risposte certe e celeri per risolvere una situazione kafkiana».