Droga nascosta all’interno di uno stivale. Per questo lo scorso pomeriggio, i Poliziotti del Commissariato di P.S. di Milazzo hanno proceduto all’arresto di una trentaquatrenne milazzese, trovata in possesso di un significativo quantitativo di sostanze stupefacenti.
Nel corso di un ordinario posto di controllo lungo la via SS 113, i Poliziotti di Milazzo hanno sottoposto a controllo l’autovettura condotta dalla donna. La 34enne, durante il controllo, non riusciva a nascondere un evidente nervosismo, che ha insospettito gli Agenti.
Con l’ausilio di personale femminile, si è proceduto pertanto ad un più accurato controllo. A quel punto la perquisizione personale ha consentito di rinvenire, all’interno dello stivale destro indossato dalla donna, due involucri di carta stagnola contenenti rispettivamente 25 grammi di cocaina e 40 grammi di anfetamina.
Unitamente alla sostanza, veniva inoltre rinvenuta una pipetta, utile per il consumo della droga. All’interno dell’abitacolo dell’autovettura fermata, infine, veniva rinvenuto un bilancino di precisione, necessario per una precisa pesatura della sostanza che doveva essere, verosimilmente, piazzata sul mercato locale.
I controlli sono stati, dunque, successivamente estesi presso l’abitazione della trentaquatrenne, nel Comune di San Filippo del Mela dove, ben custodita all’interno di una cassettina di sicurezza, veniva rinvenuta la somma di 5.000 euro, ritenuto verosimile provento dell’attività di spaccio.
Tutto lo stupefacente e, in genere, quanto rinvenuto ed utile alle indagini è stato sottoposto a sequestro in attesa delle determinazioni dell’Autorità Giudiziaria, anche al fine di garantire una più approfondita analisi qualitativa e quantitativa della sostanza.
I Poliziotti del Commissariato hanno pertanto proceduto all’arresto in flagranza e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, la donna è stata associata al carcere di Gazzi.
Si precisa, in ogni caso, che il procedimento è in fase di indagini preliminari e che, in ossequio al principio di non colpevolezza fino a sentenza definitiva di condanna, sarà svolto ogni ulteriore accertamento che dovesse rendersi necessario, anche nell’interesse dell’indagata.