Il gup del tribunale di Patti Eugenio Aliquò, a seguito del rito abbreviato, ha condannato a 4 anni e 4 mesi di reclusione una donna di 46 anni di Capo d’Orlando; secondo l’accusa avrebbe compiuto atti sessuali nei confronti del proprio figlio, affetto da disabilità psicomotoria.
Il giudice ha disposto anche il risarcimento danni da liquidarsi in separata sede a favore della parte civile, il marito della donna, nonchè padre del bambino, costituitosi in giudizio con l’avvocato Pina Di Marco.
Il difensore della donna, l’avvocato Michele Ridolfo, aveva prima richiesto di procedere con il rito abbreviato condizionato, ma dopo il rigetto del giudice, ha optato per il rito abbreviato secco. A seguito della condanna disposta dal giudice, attenderà ora la pubblicazione delle motivazioni per presentare appello. Per il legale della donna non ci sono riscontri tra il file audio prodotto dall’accusa e le dichiarazioni del bambino che è stato sentito nel corso dell’incidente probatorio. Questa la difesa evidenziata in giudizio, che verrà riproposta nel processo di secondo grado.
Le indagini su questo caso furono avviate dalla procura della repubblica di Patti e dalla squadra della polizia giudiziaria del commissariato di Capo d’Orlando, a seguito di una denuncia presentata per presunti abusi sessuali perpetrati dalla madre nei confronti del figlio minore. La denuncia fu presentata dal padre del minore, dopo essere venuto in possesso di una registrazione audio su un telefono cellulare. In avanti il gip del tribunale di Patti dispose a carico della donna un’ordinanza di misura cautelare agli arresti domiciliari. In queste ore il verdetto di primo grado.