Fare definitiva chiarezza su quali siano i diritti degli utenti relativamente agli importi delle bollette a causa anche dell’eventuale non potabilità dell’acqua a Santo Stefano di Camastra. Questo l’oggetto di un ordine del giorno presentato da Marila Re, Giuseppe Lucifaro, Giuseppe Pezzicara e Gabriella Regalbuto, consiglieri comunali del gruppo “Noi per S.Stefano”.
Hanno chiesto al presidente del consiglio comunale Laura Monia Scattareggia di convocare il consiglio comunale sulle problematiche del servizio idrico e sulle valutazioni relative al rincaro delle bollette e al canone di depurazione. Il punto è già all’ordine del giorno del consiglio comunale, convocato per il 14 febbraio alle ore 17.30.
Le richieste dei consiglieri di opposizione sono scaturite dal fatto che nel gennaio scorso è stata inviata loro una lettera da parte di un cittadino; quest’ultimo ha contestato il fatto che in presenza di acqua non potabile non si deve pagare il canone di depurazione.
L’esecutivo di Francesco Re, dal canto suo, avendo inviato le bollette per il 2021, si fa forte della sentenza della corte costituzionale pubblicata nel dicembre 2015, a seguito dell’impugnativa da parte del governo nazionale della legge regionale 19 del 2015; questa legge è stata dichiarata illegittima in vari punti, tra gli altri anche quello sulla riduzione della tariffa del 50%, se l’acqua non è utilizzabile per fini alimentari.
Per il resto l’esecutivo, proprio oggi, ha deliberato sulla possibilità di rateizzare gli importi delle bollette idriche; nello stesso tempo è stato evidenziato inoltre come, nelle more dell’esecutività dell’Ati Idrico, il comune in questi anni abbia assicurato ai cittadini un servizio di erogazione all’altezza della situazione.