Sono ancora in corso le indagini sulla morte di Ayman Serti, 16 anni, il cui corpo semicarbonizzato è stato trovato da una pattuglia dei carabinieri la sera del 16 febbraio scorso, nel piazzale antistante il campo sportivo di Merì. Quel fascicolo, aperto per l’ipotesi di omicidio volontario, per il quale non ci sarebbero iscritti nel registro degli indagati e dove sono raccolti gli atti delle indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Barcellona P.G., guidati dal Capitano Lorenzo Galizia, è ancora sulla scrivania del sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Barcellona Dora Esposito, titolare dell’inchiesta.
E’ ancora presto per chiudere il cerchio sul dramma che ha sconvolto una comunità di appena 2.300 anime e l’intera Sicilia. Una fine atroce quella di Ayman, sulla cui dinamica e le esatte cause, si attende l’esito dell’esame autoptico disposto dalla procura ed eseguito dal medico legale Letterio Visalli, insieme agli esami tossicologici. In quel fascicolo ci sono le dichiarazioni dei familiari di Ayman, che non credono che il ragazzo possa essersi suicidato, come hanno ipotizzato nell’immediatezza dei fatti gli investigatori, sulla base dei primi elementi trovati in quel piazzale: il telefonino accanto al suo corpo, i soldi ben riposti, il giubbino non indossato, un contenitore con del liquido infiammabile.
Assistiti dall’avvocato Giuseppe Coppolino i familiari chiedono verità su quanto accaduto quella sera, da quando hanno chiamato Ayman per chiedergli di comprare delle pizze, ordinate e mai ritirate. Il ragazzo si sarebbe seduto su una panchina mentre attendeva le pizze, ma poi qualcosa lo ha spinto ad allontanarsi. Cosa o chi? C’è un buco di circa un’ora e mezza fino al ritrovamento del suo corpo, dentro al quale si cercano risposte. Gli investigatori hanno scavato nella vita del ragazzo, nel suo percorso scolastico accidentato. Hanno sentito chi Ayman lo conosceva e lo frequentava. E chi quella sera potrebbe averlo incontrato oppure sentito, mentre il consulente tecnico incaricato di analizzare il suo cellulare è al lavoro per ricostruire le ultime ore della sua vita. Gli inquirenti non hanno escluso nessuna pista e sono alla ricerca del come e il perché Ayman è morto. Anche se, un come ed un perché, non potranno mai sanare la ferita e il dolore per la sua tragica fine, su cui adulti e giovani delle comunità di Merì e Barcellona, dove Ayman andava a scuola, si sono interrogate, con degli incontri dedicati al tema del disagio giovanile.