La recente vicenda accaduta alla signora Rosaria Lo Presti che si è giustamente lamentata per non aver potuto dare il conforto al proprio fratello, ricoverato nel reparto di cardiologia dell’ospedale “Barone Romeo” di Patti e poi deceduto, ha aperto un caso.
Ed è stato grazie a questa vicenda e ad altre giunte di recente in ospedale, che ci si è interrogati sulla possibilità, in tempi in cui il Covid sembra stia lasciando la sua morsa, di accedere in ospedale.
Le modalità di accesso sono state formalizzate dal direttore sanitario del “Barone Romeo” Giovanni Merlo (nella foto), che aveva dato ampie assicurazioni e che adesso sono state confermate, perché operative già dall’1 aprile scorso; sono state inviate ai dirigenti delle unità operative e dei servizi dell’ospedale e anche al direttore sanitario dell’Asp Domenico Sindoni e al direttore del dipartimento attività ospedaliere Paolo Cardia.
Per le aree critiche – rianimazione, unità di terapia intensiva neonatale e cardiologica – l’accesso di congiunti o persone di fiducia deve essere preceduto da un test antigienico negativo e ci si deve attenere alle regole interne del reparto.
Riguardo invece al pronto soccorso gli accompagnatori dei pazienti non vi possono accedere e la comunicazione deve essere fornita per telefono, se non è possibile in forma diretta. Invece per minori e disabili, anziani non autosufficienti o chi è in gravità clinica o in fin di vita, è previsto un accompagnatore. A pazienti ed accompagnatori, in assenza di sintomi da Covid, sarà somministrato un test antigienico all’ingresso; devono munirsi di mascherina Ffp2 ed utilizzare gel idroalcolico per le mani. Lo stesso vale per il congiunto o la persona di fiducia del paziente accettato al pronto soccorso che può accedere alla sala d’aspetto in comune con la radiodiagnostica.
In reparto potrà accedere con mascherina Ffp2 un congiunto o persona di fiducia per ogni paziente per 30/45 minuti al massimo; le deroghe vanno concertate con il reparto. La permanenza in reparto, con precauzioni, è invece assicurata ad accompagnatori di disabili, anziani non autosufficienti o chi si trovi in particolari condizioni di salute. Per i minori ricoverati, a cui è assicurata la presenza di un adulto, ma si può autorizzare l’ingresso di un secondo visitatore, in orari specifici.
Per le donne in gravidanza è assicurata la presenza di una persona e lo stesso vale per gli ambulatori ospedalieri, ma sempre con le precauzioni e cioè mascherina e gel, con un accompagnatore per pazienti sottoposti a tutela, anziani non autosufficienti e con varie problematiche.