Si sono avvalsi tutti della facoltà di non rispondere gli undici indagati cui si contesta spaccio di droga tra Brolo e Piraino, otto sono agli arresti domiciliari e tre con l’obbligo di dimora. A questo punto tutta l’attenzione è incentrata sui ricorsi al tribunale della libertà di Messina per neutralizzare le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del tribunale di Patti Eugenio Aliquò, richieste dalla procura della repubblica di Patti.
Si attiveranno in tal senso i legali degli indagati, gli avvocati Salvatore Cipriano, Mimmo Magistro, Decimo Lo presti ed Agostino Scaffidi.
Gli arresti sono scattati all’alba del 5 aprile scorso, a conclusione delle indagini condotte dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della compagnia di Patti, con il supporto della stazione di Piraino; sono stati raccolti indizi da cui sarebbe emersa l’operatività di un gruppo di soggetti dediti allo smercio di cocaina, che gestivano due distinte “piazze di spaccio” nell’area di Gliaca di Piraino, dove si rifornivano centinaia di giovani.
Nelle disponibilità di uno degli indagati anche 100 grammi di marijuana sottoposta a sequestro. Grazie a intercettazioni telefoniche, ambientali e riprese video, i carabinieri sono riusciti a ricostruire il circuito di approvvigionamento e spaccio nelle zone di Gliaca di Piraino, Brolo e Gioiosa Marea, decifrando i particolari “codici” utilizzati dagli indagati nelle conversazioni, per timore di essere intercettati dalle forze dell’ordine.