L’azienda ospedaliera Papardo ha organizzato una giornata di sensibilizzazione, per diffondere il concetto che donare è un gesto d’amore “IO DONO E TU?”. Coinvolti soprattutto gli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “Antonello”; anche il mondo universitario ha risposto presente ad una esigenza che non riguarda solo alcune persone ma, ogni cittadino che potrebbe avere bisogno di un trapianto o di una trasfusione di sangue. Anche se il 2022 ha segnato un incremento delle donazioni di organi, che testimonia una maggiore attenzione degli italiani verso un gesto di grande consapevolezza ed amore, tanta strada si deve ancore percorrere prima di poter soddisfare tutte le richieste di trapianti. Alberto Firenze, commissario dell’A.O. Papardo ha sottolineato che “nel campo della donazione, si sta cercando di recuperare il tempo perduto, agendo sulla formazione e sulla educazione delle nuove generazioni”. Firenze ha affermato che, “come Azienda ospedaliera si è carenti nell’ambito della donazione e soprattutto in quella del sangue. Il Papardo, colmando le lacune del passato, è pronto a ricevere tutte le donazioni anzi è importante favorire questi concetti perché ne va della vita di tanti cittadini”. La donazione del plasma, la parte liquida del sangue richiede apparecchiature particolari, i separatori cellulari. Il sangue, dopo la centrifugazione, viene separato del plasma, il liquido giallo chiaro o paglierino. Firenze, su questo specifico settore, ha affermato che “è stata accentuata la collaborazione con le associazioni che si occupano di donazione”. Firenze, informa che “l’A.O. Papardo si sta attivando per essere più presente sul territorio, aprendo un info point in centro città sulla Tommaso Cannizzaro in modo che “i cittadini messinesi non siano costretti a raggiungere la contrada Faro”.
Gaetano Crisà direttore del servizio immune ematologia e trasfusioni dell’Asp di Messina ha “sottolineato l’importanza della donazione del plasma; la sua parte liquida consente di ottenere, a seguito di lavorazione industriale, dei farmaci salva vita”. Crisà, ha dichiarato che “la produzione di questi farmaci è in calo al contrario delle richieste terapeutiche che sono in aumento. Questo divario sta portando ad un aumento considerevole dei prezzi”. Le immunoglobuline che si ottengono dal plasma, dice Crisà, “hanno raggiunto cifre assurde, comprare un chilo di immunoglobuline è paragonabile all’acquisto di un chilo di oro”.
L’Italia che non è autosufficiente ed importa questi farmaci soprattutto dagli Stati Uniti. Crisà afferma che “l’Italia dovrà sborsare circa 200 milioni di euro per l’acquisto di questi farmaci”. La carenza dice Crisà, “porta ad una concorrenza internazionale agguerrita per potersi accaparrare questi farmaci. Il sistema italiano di raccolta sangue, è molto performante ed eticamente irreprensibile” Il problema conclude Crisà, deriva dal atto che “il costo di produzione di questi farmaci incide per il 57% mentre quello dei farmaci sintetici incide per il 14%; pertanto, fa appello affinché si possa donare plasma per raggiungere un’auto sufficienza e permettere ai pazienti di accedere a questa terapia”.
Giovanna Spatari Pro Rettore dell’Università di Messina, ha ribadito che “l’Università è sempre in prima linea nel campo della donazione purtroppo, le donazioni sono poche e tanti i pazienti che necessitano di un trapianto e muoiono prima di riceverlo”. Per questo motivo, afferma la Spatari, “occorre che la società civile comprenda l’importanza vitale di donare. L’Università è il luogo dove si consolidano i saperi; un’attività formativa mirata punta a scardinare un altro tipo di cultura che è quella della preservazione dei corpi”. Le strutture del Policlinico Universitario, conclude la Spatari, “sono a disposizione degli studenti affinché possano diventare donatori”.
Antonio Trino Presidente dell’Ordine degli Infermieri di Messina, ritiene che “occorra un cambio culturale, si conosce tutto in ambito di donazione ma manca l’aspetto culturale di chi ancora mostra titubanza e reticenza nel donare.” Trima dichiara che “sono state messe in campo diverse iniziative e campagne informative per incentivare la donazione cominciando dai giovani che sono meno legati ai retaggi culturali”.
Giacomo Caudo Presidente dell’Ordine dei medici di Messina, ha affermato che “questo è momento importante perché la donazione è un segno di grande civiltà; nel 2022 è aumentata la cultura della donazione ma ancora occorrono che tanti donatori facciano un passo in avanti e si avvicinino solo per la gioia di donare” Caudo conclude dicendo che “bisogna informare e formare, per far comprendere che con semplici gesti, si dona la vita ad altre persone più sfortunate”.
Gigi Scalzo direttore del centro regionale sangue della regione siciliana, “ha messo in evidenza un dato che sicuramente ci lascia perplessi e preoccupati, Messina occupa l’ultimo posto in Sicilia e tra gli ultimi posti in Europa per donazione di sangue a differenza di Ragusa leader a livello europeo”. Donare sangue non costa nulla anzi, afferma Scalzo, “ma dona garanzia al donatore perché riceve gratuitamente tutti gli esami del sangue quindi, se ci dovesse essere qualche problema di salute, verrà subito individuato e, la sanità pubblica si fa carico degli eventuali problemi di salute del donatore”. Donare riempie il cuore di gioia afferma Calzo, “perché anche se non si conosce il ricevente, i pazienti talassemici sanno quanto è importante trovare un donatore di sangue”.
Donano più le persone di età compresa tra i 35 ed i 60 anni mentre quelli di età compresa tra i 18 ed i 25 anni sono più indifferenti verso la donazione. Gli studenti, conclude Scalzo, “devono capire quanto sia importante donare, rivolge un appello ai docenti ed ai genitori, affinché sensibilizzino i giovani a donare”. Il sangue, per essere donato, deve essere pulito alla base ciò, libero da droghe e alcol; questo significa che i giovani devono avere corretti stili di vita che aiutano a cambiare vita. Un invito che dovrebbe riguardate tutti per essere cittadini più responsabili desiderosi di contribuire alla crescita sociale e culturale si un intero popolo.
Salvo Saccà