venerdì, Novembre 15, 2024

Stagione balneare 2023: i dati sull’inquinamento del mare in provincia di Messina

mare ponente

La costa di Barcellona Pozzo di Gotto mantiene in provincia – escludendo Messina – il tratto di mare più lungo ed inquinato. Questo si evince dal decreto regionale 339 del 4 aprile riguardante la stagione balneare 2023.

Come avvenne lo scorso anno, anche per quest’anno è sempre non balneabile per inquinamento per una distanza di 800 metri l’area che va da Villa Crisafulli – scarico troppo pieno a 400 metri ad ovest e poi da 400 metri ad est della foce del torrente Termini.

Conferme anche per il territorio di Messina con tre tratti di mare inquinati; è riferito sempre ai 6400 metri dalla foce del torrente Larderia a quella del torrente Portalegni e si “allunga” di 630 metri, da 50 metri a sud dall’ospedale “Regina Margherita” a 100 metri a nord della foce del torrente Annunziata e di altri 200 metri da 100 metri a sud a 100 metri a nord del canale del lago Piccolo di Torre Faro.

Confermate anche per il 2023 altre zone dell’area tirrenica: torrente Boncoddo, per 200 metri, tra Rometta e Spadafora, poi per 100 metri dalla foce del torrente Senia di Venetico alla foce del torrente Fondachello di Valdina per 250 metri e a Torregrotta, per 300 metri, dalla foce del torrente Fondachello. Dopo Barcellona, c’è la costa dei Nebrodi, 200 metri a Sant’Agata Militello, nel vallone Cannamelata e a Santo Stefano di Camastra, 400 metri, dalla foce del torrente Ciaramisello.

Anche la zona jonica conferna il tratto inquinato localizzato nel comune di Giardini Naxos, per 400 metri, dal fiume Alcantara a 400 metri a nord della foce dello stesso fiume.

La stagione balneare inizierà l’1 maggio e si concluderà il 31 ottobre e proprio in questo periodo saranno effettuati i campionamenti.

I tratti di mare e di costa già vietati alla balneazione per inquinamento potranno  essere  soppressi  o  rideterminati,  per  la  successiva  stagione  balneare,  solo  a  seguito  di  acquisizione  di  idonea  documentazione,  da  parte  dei  sindaci  dei  comuni  interessati, di  ulteriori  campionamenti  di  acqua  di  mare attestante  l’avvenuta messa in atto di misure di risanamento o consolidamento dell’area interessata con l’effettuazione di ulteriori campionamenti di acqua di mare.

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