Richiesta di urgente per un tavolo tecnico con la Città Metropolitana di Messina, l’Ufficio del Genio Civile di Messina e l’Autorità di Bacino per l’immediata realizzazione di una viabilità alternativa, da utilizzare durante il cantiere dell’opera sul ponte Mela, che sia adeguata a soddisfare le concomitanti esigenze di mantenimento della circolazione veicolare lungo il percorso stradale interessato. Questa la richiesta inviata dal sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto Giuseppe Calabrò al prefetto di Messina Cosima Di Stani.
Nella sua missiva il sindaco della città del Longano ha evidenziato come sia stata disposta la chiusura al transito del ponte Mela, tra l’assoluta assenza di una preliminare concertazione o almeno di un preavviso. Si tratta di un provvedimento restrittivo della circolazione stradale, seppur fondato sulla necessità di realizzare insicurezza un’opera pubblica certamente prioritaria, per diverso aspetto determina un immediato e gravissimo vulnus all’interesse pubblico, per almeno tre ordini di ragioni di solare evidenza.
Una prima ragione attiene alla tutela della sanità pubblica, in quanto l’esecuzione del provvedimento de quo causa un’interruzione lungo una fondamentale direttrice utilizzata dai mezzi di soccorso per il collegamento con l’unico servizio di emergenza-urgenza funzionante sul territorio comprensoriale (con circa 150.000 residenti), il servizio di Pronto Soccorso del presidio ospedaliero di Milazzo.
Sul punto è già intervenuto il commissario straordinario dell’Asp di Messina, espimendo preoccupazioni circa le conseguenze connesse alla chiusura del ponte, imprescindibile per garantire l’accessibilità ai numerosi servizi sanitari ospedalieri e distrettuali, diramati su tutto il territorio, all’utenza compresa tra Milazzo e Barcellona.
Una seconda ragione è relativa alla sicurezza pubblica e privata e si correla, per le medesime argomentazioni appena sopra esposte, agli interventi in emergenza eseguiti dal personale e dai mezzi del Distaccamento dei Vigili del Fuoco di Milazzo.
Una terza ragione, in qualche modo assorbente di quelle sopra evocate, è funzionale alla tutela della sicurezza collettiva, atteso che l’asse stradale in riferimento indubbiamente costituisce via di fuga per la popolazione in ipotesi di calamità, peraltro in un’area ad alto rischio industriale anche per la presenza di impianti di elevata pericolosità.
A tal riguardo, è ancora vivida la memoria delle migliaia di cittadini in fuga proprio lungo la S.P. n. 75/b la notte del 27 settembre 2014 quando un incendio di vaste proporzioni si sviluppò in un serbatoio di stoccaggio della raffineria di Milazzo.
Vi è, infine, una quarta ragione di ordine economico, non per questo meno importante. La strada provinciale 75/b è l’unico percorso stradale lungo il tratto costiero che da Milazzo giunge almeno sino a Portorosa e collega, dunque, gli insediamenti a più elevata densità di presenze turistiche di tutto il comprensorio.
L’interruzione della circolazione disposta dall’ordinanza impedisce gli spostamenti dell’utenza degli esercizi commerciali e dei locali ricettivi – sono ampiamente noti i movimenti dei giovani verso i locali della cosiddetta “movida” di Barcellona Pozzo di Gotto e di Milazzo – e pertanto risulta idonea a concorrere immediatamente a significative perdite di fatturato e di reddito per il tessuto imprenditoriale locale; essa viene a cadere, peraltro, proprio in prossimità dell’estate, periodo in cui statisticamente si registrano i maggiori movimenti.
I cittadini del comprensorio già patiscono i disagi generati dalla situazione dei viadotti che scavalcano l’autostrada A20, da tempo sequestrati dall’Autorità Giudiziaria per le note motivazioni connesse al rischio crolli, con conseguente restringimento della carreggiata (un solo veicolo alla volta su un’unica corsia di marcia con utilizzo di semafori) e quindi, di fatto, dimezzamento del traffico; ciò ha fortemente condizionato la viabilità lungo la direttrice mare-monti, con negative ripercussioni sia sul tessuto economico sia sulla possibilità stessa di spostamento dei cittadini, dunque anche sul piano della sicurezza collettiva.
Ad aggravare ancor più la situazione indubbiamente concorre anche la prevista prossima chiusura del Ponte Termini, anche in questo caso per interventi radicali di manutenzione straordinaria, con la conseguenza che l’unica via di accesso al territorio barcellonese che sia pienamente fruibile resta esclusivamente l’autostrada A20.