Anche quest’anno, il Liceo Lucio Piccolo di Capo d’Orlando aderisce alla IX edizione della Notte Nazionale del Liceo Classico.
Il titolo della serata, che avrà inizio alle 18.00 di oggi, venerdì 5 maggio, è il seguente: “Il multiforme universo femminile dall’antichità ad oggi”, partendo dall’affermazione di Aristotele: “ἔτι δὲ τὸ ἄρρεν πρὸς τὸ θῆλυ φύσει τὸ μὲν κρεῖττον τὸ δὲ χεῖρον, καὶ τὸ μὲν ἄρχον τοδ’ἀρχόμενον”.
«Inoltre, fra uomo e donna, per natura l’uno è migliore e l’altra è peggiore, l’uno è destinato a comandare e l’altra a obbedire».
Su questa differenza di ruoli sono stati costruiti, attraverso i secoli, molti pregiudizi e stereotipi, che affidano all’uomo un ruolo di comando e di autorità sulla donna, alla quale, invece, come ornamento si addice solo il silenzio e, quindi, la sottomissione alla volontà maschile.
Questo fil rouge si dipana per tutta la serata, attraverso la presentazione di personaggi femminili dell’antichità, come Ifigenia, Medea, Didone, Antigone, Elena, Penelope, Saffo, divenute ormai archetipi delle letterature mondiali, ma anche di figure di donne a noi più vicine nel tempo, come Rita Levi Montalcini o Samantha Cristoforetti, vere e proprie eccellenze della scienza e della cultura.
Infatti, i lavori realizzati dalle docenti referenti del progetto insieme con gli allievi della sezione Liceo classico, hanno inteso dare voce non solo ad una donna sottomessa all’autorità maschile, ma anche ad una donna capace di assumere comportamenti virili, sfidando le regole e le imposizioni sociali.
La lectio magistralis della Prof.ssa Rosy Santoro, Docente di Letteratura latina del Dipartimento di Civiltà antiche e moderne dell’Università di Messina, dal titolo“Per una storia di genere nel mondo antico: la donna romana” apre la Notte Nazionale del Liceo Lucio Piccolo.
Ad essa, si collega il primo lavoro presentato dalla Prof.ssa Maria Luisa Merlino ed esposto da due allievi della 5 A classico, ovvero: “Il femminicidio di Apronia”, raccontato da Tacito in Annales IV,22, quindi perfettamente in linea con il programma di Letteratura latina svolto nel corso dell’anno scolastico. Con una manciata di frasi dal sapore drammaticamente attuale, Tacito racconta un fatto di cronaca del passato, ma che, purtroppo, continua a verificarsi ancora ai nostri giorni, come se nulla, attraverso i secoli, fosse cambiato.
Ancora, la Prof.ssa Merlino ha guidato gli alunni della 4 A classico nella drammatizzazione di alcune parti dell’Ifigenia in Aulide di Euripide, in un lavoro dal titolo: “Padre, non uccidermi!”. Come è evidente dal titolo, si affronta il tema della violenza del padre sulla figlia, in una performance ricca di suggestive evocazioni.
Il legame con un crudo fatto della cronaca più recente, l’uccisione della ragazza pakistana Saman Abbas, avvenuto in ambito familiare per volontà, o, addirittura, per mano del padre, è evidente.
Due monologhi, scritti dall’alunna Giada Bruno di 1 A classico, e recitati da altre due allieve della 1 A classico, danno voce idealmente ad una adolescente che vorrebbe vivere la sua vita come tutte le altre ragazze della sua età, ma è invece condannata a morte dal padre per non aver voluto accettarne la volontà.
Infine, alcuni allievi della 2 A classico, sempre coordinati dalla Prof.ssa Merlino, riflettono sul tema della violazione dei diritti umani attraverso alcuni frammenti tratti dalla tragedia Antigone di Sofocle.
Gli alunni della 4 A classico, guidati dalla Prof.ssa Sarina Consiglio, presentano un lavoro su Didone, dal titolo “Didone ed Enea: l’amore come follia, ferita, morte e guerra”, attraverso la lettura recitata dei versi 1-53 tratti dal libro quarto dell’Eneide di Virgilio e seguiti dalla recitazione dei versi di “Cori descrittivi degli stati d’animo di Didone” del poeta Giuseppe Ungaretti. Questa scelta nasce dallo studio effettuato nel corso di quest’anno scolastico su Virgilio e l’Eneide.
Didone è una donna straordinaria colpita da un amore infelice, che diventa furor e presagio di morte, distruzione e guerra. Gli allievi hanno potuto individuare i topoi della poesia greca, nella fattispecie quella alessandrina, e le influenze che la poesia virgiliana ha esercitato attraverso i secoli, ad esempio in Shakespeare.
Gli stessi allievi propongono ancora una libera riduzione della commedia “La mandragola” di Niccolò Machiavelli. Anche questa scelta è legata allo studio effettuato durante l’anno scolastico. Lucrezia è un personaggio emblematico, di primaria importanza, anche se nella commedia appare solo a partire dall’atto terzo. Le sue doti sono la verecondia, la castità, l’onestà, la saggezza, la morigeratezza, che la portano a vivere sempre in casa, lontana dalle gioie della vita. Per questo motivo, resiste con tutta sé stessa all’adulterio e sarà solo l’abile discorso teologico di Frà Timoteo a convincerla. La trasformazione finale è un colpo di scena, che consente a Lucrezia di adattarsi alla nuova situazione, determinata anche dallo sciocco comportamento del marito, Messer Nicia.
I ragazzi hanno rinvenuto in Lucrezia una donna moderna, che coglie al balzo la fortuna e si piega ad essa, adattandosi alle circostanze.
Infine, la recitazione della poesia “Odio”, di Wislawa Szymborska, inserita nella sezione iniziale della serata, dedicata alle riflessioni sulla Pace.
Gli alunni di 3 A Classico, con alcune compagne di 4 A classico, 3 A e 4 B scientifico, coordinati dalla Prof.ssa Alessandra Lo Presti con il supporto del Prof. Andrea Calderaro, sono protagonisti del lavoro “Elena, Penelope, Saffo e le altre. Versi e musica per raccontare le donne”. Si tratta di un’accurata scelta di versi dell’Iliade e dell’Odissea, frammenti di Saffo e passi di Ovidio e Catullo, pagine di prosa da Virginia Woolf a Oriana Fallaci e a Mariangela Galatea Vaglio, poesie di Pascoli e Leopardi, canzoni di Vecchioni e Fiorella Mannoia, una serenata in dialetto siciliano, coreografia e musica dal vivo al pianoforte.
Tre quadri presentano le donne di ieri e di oggi con una contaminazione dell’antico con il moderno e il contemporaneo. La Prof.ssa Domenica Sindoni ha curato il lavoro: LA “VERA” STORIA DI MEDEA: UNA SAPIENTE NEL MONDO DELL’OPPRESSIONE E DELLA MEDIOCRITÀ”, coordinando gli allievi di 5, 2 e 1 A classico.
Nel viaggio attraverso le riscritture del mito di Medea, riaffiora una storia antichissima e sempre moderna, che parla di una donna vittima dell’intolleranza razzista e, soprattutto, del sistema patriarcale, perseguitata perché straniera, diffamata con il concorso dei capi della città e resa un capro espiatorio.
La Prof.ssa Anita Paparone ha ideato e coordinato con le classi del biennio un lavoro dal titolo “Donne di storia”, una carrellata di personaggi femminili, da Liliana Segre a Franca Viola, da Samantha Cristoforetti a Rita Levi Montalcini e Sophia Loren, che hanno attraversato la storia più recente, lanciando un messaggio di forza e determinazione, di profondo senso di attaccamento alla vita e di amore per lo studio e la ricerca.
“La Notte Nazionale del Liceo Classico – dichiara il Dirigente Scolastico Prof.ssa Margherita Giardina – è un inno festoso alla cultura classica, la dimostrazione della passione che anima studenti e docenti impegnati in questo indirizzo di studi. Essa ha ormai fatto breccia nell’opinione pubblica e ha catturato l’attenzione dei media e della gente comune, tanto da divenire il fiore all’occhiello del sistema scolastico italiano.
Infatti, la Notte Nazionale del Liceo Classico è, innanzi tutto, un modo alternativo e innovativo di fare scuola e di veicolare i contenuti, un puntare su una formazione che non sostituisce quella tradizionale, ma le si affianca in maniera produttiva e proficua. Il bello della Notte Nazionale non è solo nella Notte stessa, ma nei lunghi e laboriosi preparativi che la precedono, che fanno sì che gli studenti identifichino i locali in cui quotidianamente vivono le ansie e le aspettative di un cammino di studio, faticoso ma gratificante, con un ambiente ludico, in cui cultura vuol dire gioia, piacere di condivisione, rispetto dei tempi e delle parti, promozione e salvaguardia delle nostre radici più autentiche, quelle della civiltà greco-romana. Accanto alla tutela del nostro patrimonio culturale, si colloca anche l’utilizzo delle moderne tecnologie. Pertanto, innovazione e futuro sono le parole chiave da legare allo studio dei classici nell’intento di ribadirne la vitalità, pur connotate e declinate in modo diverso a seconda della formazione e della sensibilità dei promotori.
Sensibilità, spirito di approfondimento e di collegamento interdisciplinare, inclusività e accoglienza non mancano di certo ai docenti referenti del Progetto della Notte Nazionale del Liceo Lucio Piccolo, che con passione guidano gli allievi in questo percorso di analisi e rielaborazione dei testi, attualizzati in relazione alle dinamiche socio-antropologiche e culturali della nostra contemporaneità.”