venerdì, Novembre 22, 2024

Ponte sullo Stretto, via libera alla Camera. La palla passa al Senato

ponte sullo stretto

Via libera da parte dell’Aula della Camera al decreto legge sul Ponte dello Stretto. I voti a favore sono stati 182, i no 93, 1 astenuto. Il testo passa ora all’esame del Senato. “Non posso che esprimere grande soddisfazione. Il Ponte di Messina è fondamentale e strategico, collegherà la Sicilia con il resto dell’Europa. Andiamo spediti verso i lavori nel 2024”, esulta il sottosegretario Alessandro Morelli, arrivando a sostenere che l’opera “creerà 100 mila posti di lavoro e permetterà a 5 milioni di abitanti siciliani di avvicinarsi in maniera reale al resto del continente, dando all’Europa la piattaforma logistica naturale migliore verso Suez e l’Africa”.

Il decreto definisce i nuovi “assetto societario e governance” della Stretto di Messina spa, la società nata nel lontano 1981 per realizzare e gestire il ponte, liquidata per legge dal governo Conte II e riattivata dall’esecutivo Meloni con l’ultima legge di bilancio.

Il costo complessivo dell’opera è quantificato in 13,5 miliardi di euro, secondo l’ultimo aggiornamento.

Il dl prevede pieni poteri al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, al quale ultimo sono attribuite funzioni di indirizzo, controllo, vigilanza tecnica e operativa sulla società in ordine alle attività oggetto di concessione”.

La gestione della pratica, quindi, è affidata in toto a Matteo Salvini, che secondo il decreto può proporre “la nomina di un commissario straordinario” al quale “sono attribuiti, in via sostitutiva, tutti i compiti conferiti alla società concessionaria relativi alle procedure di affidamento e alla realizzazione dell’opera”. Il Consiglio d’amministrazione, prevede ancora il dl, è “composto da cinque membri, di cui due designati dal ministero dell’economia e delle finanze d’intesa con il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, che ricoprono rispettivamente la carica di presidente e di amministratore delegato, un membro designato dalla Regione Calabria, un membro designato dalla Regione Sicilia” e uno d’intesa da Rfi e Anas. La concessione, si legge all’articolo 2, avrà “una durata di trent’anni decorrenti dall’entrata in esercizio dell’opera”.

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