Per l’accusa sarebbero stati i basisti con funzioni di palo nel corso della rapina avvenuta il 4 gennaio 2016 alla filiale della Banca Carige di Capo d’Orlando. Uno, 58 anni, è stato condannato a 4 anni di reclusione e a mille euro di multa, l’altro, 53 anni, è stato assolto per non aver commesso il fatto.
Così ha disposto il collegio giudicante del Tribunale di Patti, presidente La Spada, a latere Gullino e Zantedeschi. Il Pm Antonietta Ardizzone aveva richiesto per i due imputati, entrambi di Capo d’Orlando, la condanna a sei anni di reclusione. L’avvocato Giorgio Scisca, che difende l’imputato condannato nel corso del processo di primo grado, ha ribadito che si trattava di un processo indiziario e che pertanto non si era raggiunta la prova della colpevolezza; c’era solo il collegamento con la cella di un’utenza cellulare che non era neppure intestata all’uomo.
Questi ed altri motivi confluiranno nel processo di secondo grado, visto che l’avvocato Scisca si è riservato di presentare appello, attendendo le motivazioni che saranno depositate entro 60 giorni. Riguardo all’altro imputato che è stato scagionato da ogni accusa – assolto per non aver commesso il fatto, difeso dall’avvocato Alessandro Nespola, è stato evidenziato come le prove raccolte dall’accusa si basassero su coincidenze e circostanze che nulla avevano a che vedere con i fatti accaduti in banca.
Per il resto, per gli esecutori materiali – due catanesi – si è già proceduto con il rito abbreviato e sono stati condannati. Dal capo d’imputazione si evince che erano travisati e con un taglierino, tennero in ostaggio impiegati e clienti presenti all’interno della banca per circa 30 minuti, si impossessarono di 15.840 euro e poi fuggirono.