Salvatore Cuzzocrea non usa mezze misure nel momento in cui presenta le attività del “Ciclotrone” operativo presso la medicina nucleare del Policlinico Universitario. Nel 2016, ha dichiarato Cuzzocrea, “era stata fatta una inaugurazione di qualcosa che non esisteva e tra l’altro, senza invitare il prof. Francesco Tomasello Rettore nel 2005 che aveva avuto l’idea di dotare il Policlinico, di una strumentazione così indispensabile per i malati che necessitano di farmaci specifici per debellare le cellule tumorali”.
Cuzzocrea, con grande determinazione, “ha affermato che nel 2016 qualcuno ha parlato di collaudo funzionale che, in verità, non significa nulla”. Noi dichiamo che i suoi predecessori, non hanno fatto altro che “fumus boni iuris” per coprire delle mancanze che sarebbero costate all’università una penale di circa 5 milioni di euro in quanto, il ciclotrone doveva essere funzionante dal 2015.
A cosa serve il ciclotrone? Si tratta di una macchina in grado di accelerare particelle nucleari che vengono poi inviate su un bersaglio che, a causa dell’urto, produce atomi radioattivi che vengono utilizzati per la sintesi di radiofarmaci ad uso clinico. Questi farmaci vengono poi iniettati al paziente oncologico. Tutto questo processo è automatizzato, aspetto che assicura sicurezza ai tecnici, maggiore rapidità e riproducibilità. Terminata la fase di sintesi, viene prelevato un piccolo quantitativo di radiofarmaco che, una volta sottoposto a specifici controlli di qualità che ne garantiscano l’iniettabilità, viene utilizzato. Cuzzocrea, proseguendo la sua requisitoria contro i suoi detrattori, con un pizzico di orgoglio, “ha dichiarato che l’Università di Messina, in questi cinque anni, ha scalato le vette delle classifiche nazionali e internazionali occupando una posizione di primo piano”.
Lo si deve, ha affermato Cuzzocrea “anche al fatto che le scuole di specializzazioni da 27 sono state portate a 38, entro l’anno, si augura di attivare quella di cardiochirurgia; si deve ai 609 concorsi per ricercatori, alle 197 borse di ricerca assegnate solo in questo anno”. Probabilmente, ha detto Cuzzocrea, “risulterò un Rettore antipatico ma, a differenza di quelli simpatici, le cose sono state fatte ed altre verranno realizzate nei prossimi mesi”.
Cuzzocrea ha comunicato che “la Ministra per l’università Mariastella Gelmini, ha previsto un aumento del 39% dei posti a medicina e a infermieristica; questo, nel medio termine, aiuterà a risolvere il problema di carenza di medici e di infermieri e, al tempo stesso, magari agevolerà i giovani laureati a rimanere nelle loro città senza trasferirsi all’estero”. Dopo il dolce, Cuzzocrea torna all’amaro informando sui problemi di finanziamento del Policlinico che, nei anni sono stati sottodimensionati rispetto ai bisogni reali. Il Rettore ha dichiarato che “ogni anno si reca all’assessorato regionale alla sanità per chiedere soldi per il policlinico; la sorpresa è stata nel momento in cui, sia l’assessore che il dirigente di riferimento, hanno evidenziato il fatto che i predecessori di Cuzzocrea che quelli del direttore Bonaccorsi, avevano sbagliato la previsione di spesa, errore che è stato sistemato dall’attuale dirigenza”.
Adesso il policlinico di Messina, ha affermato Cuzzocrea, “ha la dotazione finanziaria necessaria per svolgere tutte le attività anzi, la regione Sicilia trasferirà 23 milioni che verranno utilizzati per rifare tutte le sale operatorie del Policlinico”. Un policlinico, ha riconosciuto Cuzzocrea senza utilizzare sofismi, “non era abituato a fare le cose in velocità ora, sotto la sua spinta, deve farlo”. Cuzzocrea si riconosce anche il merito di essere sempre presente durante lo svolgimento dei lavori appaltati; “la disparità di visione tra lui ed il professore Tomasello consiste proprio in questo. Tomasello si fidava dei suoi collaboratori e spesso, ha dovuto pagare per errori commessi da altri, lui invece, sta con il fiato sul collo di tutti quelli che devono portare a compimento gli appalti aggiudicati e, non molla la presa fino a quando tutto è concluso”.
Oggi l’università è cambiata, ha affermato Cuzzocrea, “prima si fanno le cose e poi le inaugurazioni”. I famosi 5 milioni di euro, ha proseguito Cuzzocrea, “che l’ex Rettore Tomasello aveva messo da parte per pagare la penale sul ritardo dell’inizio delle attività del Ciclotrone, a seguito di transazione, sono diventati 2,5. Quanto risparmiato, è stato investito a favore degli studenti” inoltre, le due ditte che si erano aggiudicato l’appalto, a seguito dei ritardi, sono costi costretti a pagare una panale pari al 10% dell’importo dell’appalto”.
Concludendo l’intervento, Cuzzocrea “ha riservato l’ultima frecciata per coloro che avevano storto il naso a seguito dell’accordo che l’Università aveva sottoscritto con l’Azienda Ospedaliera Papardo”.
Protocollo d’intesa, ha detto Cuzzocrea “nel cui “allegato A” ,non solo sono state messe le strutture di riferimento ma, è stato firmato solo dopo l’accordo con i sindacati”. Un’università al passo con i tempi che lavora in sinergia con altre strutture nel solo interesse di offrire servizi sempre più efficienti ai cittadini. Sono intervenuti anche il prof. Francesco Tomasello che, nonostante la diversità di vedute con Cuzzocrea, “gli ha riconosciuto grande operatività, impegno ed efficienza”.
Tomasello ha parlato “di continuità istituzionale perché Cuzzocrea ha avuto l’intelligenza di proseguire il lavoro iniziato dai sui predecessori”. Il Direttore del Policlinico Giampiero Bonaccorsi nel ricordare che “quanto è arrivato a Messina aveva riscontrato un ritardo rispetto a Catania di almeno 20 anni ora, grazie soprattutto al Rettore Cuzzocrea, le differenze sono state appianate e, il gap è stato colmato con gli interessi”. Infatti, ha affermato Bonaccorsi, “Messina è riuscita a raggiungere i vertici nazionali per efficienza e proposte didattiche”.
Infine ha parlato il prof. Sergio Baldari il quale, “ha ringraziato il Rettore per la spinta data alla realizzazione del Ciclotrone che, fino a qualche anno fa, era depositato negli scantinati”.
Oggi, ha affermato Baldari, “è una giornata storica per la medicina nucleare e per tutto il Policlinico soprattutto perché si è lavorato in house”. Per dovere di cronaca, l’inizio delle attività del Ciclotrone avranno una ricaduta positiva sul policlinico di Messina in quanto, risparmierà le ingenti somme versate a Catania per rifornirsi dei farmaci radioattivi, lavorerà con personale interno senza rivolgersi a strutture esterne ed infine, una volta che l’attività sarà entrata a regime, potrà vendere ad altri quanto prodotto.