Due condanne definitive, due assoluzioni parziali con annullamento e rinvio ad altra sezione della corte d’appello di Messina. E’ il verdetto della Cassazione sull’operazione “Castello”, relativa ad una presunta serie di tentate estorsioni sui Nebrodi praticate, secondo l’accusa, dal clan dei “Batanesi” di Tortorici nel 2011.
Rigetto del ricorso e conferma della condanna a 9 anni e 10 mesi per Nicolino Gioitta e Liborio Mileti, difesi rispettivamente dagli avvocati Luca Cianferone e Salvatore Silvestro. Annullamenti parziali invece per Antonino Conti Mica e Gaetano Sebastiano Liuzzo Scorpo, difesi dagli avvocati Alessandro Pruiti, Flavia Galbato e Rosario Ventimiglia. Per loro si dovrà celebrare un nuovo processo ad altra sezione della corte d’appello di Messina e si dovrà verificare per il primo se ha partecipato alla tentata estorsione Mangano e per il secondo se partecipe all’associazione a delinquere.
Confermato il risarcimento da liquidarsi in separata sede per le parti civili costituite in giudizio: il centro studi “Pio La Torre”, difeso dall’avvocato Massimo Nicola Marchese, la Fai Antiraket rappresentata dall’avvocato Mario Ceraolo, l’Acis di Sant’Agata Militello rappresentata dall’avvocato Natale Venuto e il comitato Addiopizzo di Messina, rappresentato dall’avvocato Fabrizio Ribaudo.
L’inchiesta “Castello” fu avviata nel 2018 dai magistrati della DDA messinese Vito Di Giorgio e Angelo Cavallo e dai carabinieri. Dopo il verdetto di primo grado emesso dal Tribunale di Patti, ci furono lievi di riduzioni di pena in appello. Ora il verdetto della Cassazione.