No alla proposta del commissario straordinario ad acta dell’Ati Idrico di Messina di approvazione dello statuto della società partecipata “Messina Acque SPA” e degli adempimenti consequenziali. Così l’amministrazione comunale di Librizzi ed il consiglio comunale.
E’ un “no” fortemente motivato e per il quale è stato predisposto un documento, di concerto con altre amministrazioni dei Nebrodi e del comprensorio, che sarà illustrato e messo agli atti del prossimo consiglio comunale.
Si segnalano da un lato i problemi ed i vizi, soprattutto di legittimità, di ciò che è stato proposto dal commissario con l’esplicito avviso, che in caso di mancata approvazione dello statuto nei termini imposti, il consiglio comunale sarebbe stato a sua volta commissariato per l’approvazione in via sostitutiva.
Dall’altro si chiede al Presidente della Regione ed agli altri organi competenti di valutare quanto rilevato con questo documento ed aprire un confronto costruttivo per la veloce risoluzione della questione.
“Infatti ciò che preoccupa è a ritenersi fondamentale sia per il buon funzionamento delle pubbliche amministrazioni sia per le conseguenze che ricadranno su tutte le parti in causa, a partire dalla Regione Siciliana e fino all’ultimo dei cittadini dei nostri comuni; ciò che si chiede di approvare, hanno ricordato in una nota il sindaco di Librizzi Renato Di Blasi e i consiglieri comunali, è anzitutto a ritenersi viziato, atteso che, tra l’altro:
- non tiene conto del Referendum del 2021 che ha dichiarato in modo inconfutabile che l’acqua è un bene pubblico, inalienabile e non oggetto di lucro;
2. non tiene conto della Sentenza della Corte Costituzionale n. 93/2017 che ha dichiarato incostituzionali gli artt. 3, 4, 5, 7 e 11 della L.R. n. 19/2015 posta a base del provvedimento da approvare e degli atti presupposti;
3. travisa la volontà dell’assemblea dei sindaci laddove fa derivare dal deliberato n. 28 del 23/12/22 la volontà di creare una società mista con l’AMAM, a fronte di un chiarissimo intendimento di procedere alla costituzione di una società in house a totale partecipazione pubblica;
4. non supera le forti perplessità sollevate in ordine alla gestione del servizio idrico integrato da parte di un soggetto unico sovra-comunale ed all’aumento esponenziale dei costi negli anni e quindi della tariffa per i cittadini.”