giovedì, Settembre 19, 2024

Adesione a Messinacque: “Non abbiamo svenduto a logiche privatistiche l’interesse dei cittadini!”

Acqua non potabile a Sant'Agata
Acqua non potabile a Sant'Agata

“Con il nostro voto abbiamo voluto tutelare l’interesse dei cittadini in modo che il servizio idrico e fognario venga svolto in modo ottimale. Da qui con la costituzione della società a partecipazione mista pubblica-privata non si intende certamente privatizzare l’acqua che rimane un bene nel pieno controllo degli enti pubblici.”

Così i sindaci di Brolo, Capo d’Orlando, Capri Leone, Castell’Umberto, Ficarra, Gioiosa Marea, Piraino, San Salvatore di Fitalia, Sant’Angelo di Brolo, Sinagra, Terme Vigliatore, Torregrotta e Torrenova, che hanno voluto spiegare il perché, a differenza di altre amministrazioni, hanno preferito votare l’adesione a Messinaacque. Tra gli altri spunti, inseriti in un corposo documento, hanno ricordato come che la quota maggioritaria della società sia saldamente detenuta dalla parte pubblica, che possiede il 51% delle azioni.

Poi attraverso il consiglio di sorveglianza, la cui designazione compete all’assemblea dei soci, nomini i componenti del consiglio di gestione proposti dal socio privato e che l’attività di pianificazione rimanga in capo all’Ati di Messina. I comuni che hanno deliberato l’adesione alla costituenda società mista hanno agito nella piena osservanza della legislazione vigente e la scelta di costituire una società mista con un socio operativo privato, fermo restando il controllo pubblico degli investimenti, a parere dei sindaci, comporta vantaggi che non si sarebbero potuti avere con la società in house, non dimenticando che sussiste l’esigenza di avere il gestore unico del servizio, requisito indispensabile per ottenere i finanziamenti del PNRR.

Poi le tariffe del sistema idrico vengono predisposte dall’Ati di Messina, per cui non corrisponde alla realtà l’assunto che le tariffe aumentano perché bisogna garantire i profitti al socio privato. Le tariffe, purtroppo, aumenteranno per adeguarsi alle direttive ARERA, indipendentemente dalla forma di gestione.

La scelta dell’organizzazione del servizio con un gestore unico a livello di Ambito Territoriale Ottimale con l’ATI come ente di governo d’ambito è un fatto inevitabile e immodificabile così come avviene in tutta Italia. Nessuno dei firmatari del presente documento è convinto a priori che questa rappresenti una soluzione ottimale, ma non hanno inteso svendere a logiche privatistiche l’interesse delle popolazioni.

Sulla vicenda sono intervenuti di recente anche gli amministratori locali del Pd della provincia di Messina, che hanno ribadito come sia considerata gravemente lesiva dell’autonomia dei comuni l’azione della Regione Siciliana che ha inviato i commissari per procedere alla ratifica della costituenda società mista Messinacque spa.

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