Il commissario ad acta Enrico Fuggetta, in sostituzione del consiglio comunale di Falcone, ha approvato la proposta di adesione alla costituenda società mista “Messinacque”.
Il consiglio comunale all’unanimità aveva votato contrario nella seduta del 20 giugno scorso e da lì era seguito il commissariamento. Un atto deliberato nonostante il parere “non favorevole” da parte del responsabile dell’area economico-finanziaria e del revisore dei conti.
Nel corpo della deliberazione il sindaco Nino Genovese ha voluto sottolineare anche i dubbi e le preoccupazioni dell’amministrazione comunale, che, in attesa di proporre un proprio ricorso alla stessa delibera commissariale, guarda con fiducia ai pronunciamenti del Tar sui ricorsi già avviati da altri comuni.
“Senza entrare nel merito della procedura di commissariamento, evidenzio tuttavia le preoccupazioni dell’amministrazione comunale e della comunità locale sulle possibili conseguenze negative che potrebbero derivare dall’adesione di questo comune alla costituenda società partecipata mista, pubblico-privata, “MESSINACQUE SPA”, soprattutto riguardo all’aumento dei costi, con particolare incidenza sulla tariffazione del servizio ai cittadini, ha dichiarato il sindaco Nino Genovese; ma anche in riferimento ai disservizi che si potrebbero creare nella gestione della rete idrica e fognaria, che necessita spesso di interventi di riparazioni urgenti. La gestione di questi servizi, così come previsti con la costituenda società, di certo rappresenteranno un danno per i comuni come Falcone, che finora, nonostante le difficoltà, li hanno gestiti e garantiti in modo puntuale e nel rispetto del principio di economicità”.
Un modo per confermare la contrarietà dell’amministrazione comunale di Falcone, rispetto al percorso intrapreso dal commissario ad acta Rosaria Barresi (con poteri sostitutivi per l’affidamento del servizio idrico integrato dell’Ati di Messina) ed a favore, invece, di un modello di gestione prettamente pubblica che possa garantire la qualità, puntualità ed economicità del servizio, partendo dal presupposto che l’Acqua è un bene comune imprescindibile, costituzionalmente tutelato.