sabato, Novembre 23, 2024

Oliveri, revocato un decreto ingiuntivo, il comune non dovrà pagare oltre 70 mila euro

patti

Il giudice monocratico del tribunale di Patti Serena Andaloro ha revocato il decreto ingiuntivo di oltre 70 mila euro che Eni Gas e Luce aveva richiesto al comune di Oliveri per somministrazione di energia elettrica. La causa civile è intercorsa tra il comune di Oliveri rappresentato dall’avvocato Natale Bonfiglio, che si è opposto al decreto ingiuntivo richiesto da Eni Gas e Luce, rappresentata dall’avvocato Corrado Giuliano. Il decreto ingiuntivo è stato emesso dal Tribunale di Patti nell’ottobre 2018 per  70.386,53 euro.

L’avvocato Bonfiglio, per conto del comune, ha eccepito l’insussistenza dei presupposti per l’emissione del decreto ingiuntivo, in quanto mancavano la forma scritta, la copertura finanziaria e la determina a contrarre. Da qui la richiesta del comune di Oliveri di dichiarare nullo ed infondato il ricorso per decreto ingiuntivo e dunque di azzerare il credito. Eni Gas e Luce dal canto suo ha chiesto la concessione della provvisoria esecuzione del decreto ingiuntivo e la condanna del comune al pagamento di quanto dovuto.

Per il giudice l’opposizione del comune formulata dall’avvocato Bonfiglio è fondata, perché nel caso in oggetto manca la forma scritta e le fatture e anche gli altri documenti prodotti dall’azienda non indicano alcuna delibera che assicuri la copertura finanziaria e non è stata neppure fornita la prova dell’esistenza della determina a contrarre, che avrebbe dovuto precedere la stipula del contratto.

Da qui il decreto ingiuntivo è stato revocato, dichiarando la nullità del contratto di somministrazione per carenza dell’impegno di spesa pubblica. Il comune dunque non dovrà pagare oltre 70 mila euro. Anche la domanda di ingiustificato arricchimento proposta dall’azienda è stata considerata inammissibile. Il giudice ha disposto anche la condanna per l’azienda a pagare le spese di lite e compensi a favore del comune di Oliveri e dell’avvocato Natale Bonfiglio.

E visto che il comune ha dedotto l’assenza dell’impegno contabile e dell’attestazione di copertura finanziaria richiesti dalla disciplina di settore, il giudice ha ritenuto opportuno trasmettere la sentenza alla Procura regionale per la Sicilia presso la Corte dei Conti per le valutazioni di competenza.

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