Le immagini sono più eloquenti delle parole, ma non si può non rimarcare come la seconda edizione di “San Martino nel Borgo” realizzata a San Marco D’Alunzio sia stata l’ennesimo successo; una duegiorni per parlare della storia del centro montano e del suo antico rapporto con il vino nel giorno in cui si spilla il vino novello.
Infatti l’evento ha avuto inizio sabato scorso 11 novembre nel giorno di San Martino ed è proseguito ieri, per una manifestazione che è stata sacralizzata anche con un annullo filatelico. La pioggia ha imperversato solo nelle fasi finali di ieri e ha costretto il pubblico a spostarsi nell’auditorium di Santa Maria dei Poveri, per continuare ad assistere alle performance di Massimo Spata, dopo aver già apprezzato anche musiche e danze di un gruppo folk di San Mauro Castelverde e di un gruppo ungherese in piazza aluntina.
Di grande effetto è stata l’apertura della fontana divina, dalla quale prima sgorgava acqua e poi via via si è colorata di rosso, sgorgando vino per la felicità di tanti. La via Aluntina è stata un brulicare di turisti e visitatori, pronti a passare attraverso i vari stand per apprezzare le prelibatezze del territorio.
Ma l’evento di San Martino nel borgo non è stato solo enogastronomia e spettacoli, ma anche e soprattutto rimarcare l’identità storica di un territorio, per un vino apprezzato già nella Roma antica, per un vino che ha un blasone e può rappresentare non solo storia, ma anche economia – questo anche l’obiettivo del concorso e lo stesso per i funghi ed il tartufo.