Il comune di Ucria non dovrà pagare oltre 30 mila euro a titolo di presunti debiti relativi a spese energetiche.
Questo l’effetto della sentenza emessa dal giudice monocratico del tribunale di Patti Concetta Alacqua nella causa civile tra la Bff Bank spa, rappresentata dagli avvocati Marisa Olga Meroni e Paolo Marra ed il comune montano rappresentato dall’avvocato Salvatore Librizzi.
E’ stata la Bff a convenire in giudizio il comune, chiedendo il pagamento di somme provenienti da crediti ceduti da aziende fornitrici di servizi energetici di luce e gas.
Il comune ha eccepito l’infondatezza delle richieste della Bff, la nullità del contratti derivanti dai crediti ceduti, evidenziando anche che la cessione dei crediti non era stata mai accettata dall’ente, in avanti l’assenza dell’impegno di spesa e l’insussistenza della certezza, liquidità ed esibilità dei crediti ceduti.
Il giudice ha rigettato le richieste della Bff, perché, in primis, non ha dato prova dell’esistenza dei contratti stipulati in forma scritta da parte delle aziende che hanno ceduti i crediti. Ci sono solo le fatture commerciali, che non possono rappresentare la forma scritta del contratto.
Non c’è prova poi che i contratti siano stati validamente conclusi e le fatture non indicano alcuna delibera comunale che assicuri la copertura finanziaria.
Infine, riguardo alla domanda di ingiustificato arricchimento, per quanto proponibile, è stata rigettata perché formulata in modo generico, visto che non è stato possibile in questa sede individuare il titolo sulla base del quale si richiede la somma per indebito arricchimento.
In conclusione, il giudice del tribunale di Patti Concetta Alacqua, in linea con le eccezioni proposte dal legale del comune di Ucria, l’avvocato Salvatore Librizzi, ha rigettato le richieste della Bff Bank, con condanna alle spese a favore del comune montano per oltre 7600,00 euro.