Non basta mettere al mondo dei figli per essere dei buoni e bravi genitori; la responsabilità genitoriale si consolida giorno per giorno, affiancando i figli, prendendosi cura di loro. Contribuire a dare vita a un’altra persona, trasforma l’io in noi, genera il senso di famiglia, completa un legame riempiendolo di contenuti. A volte però, molti genitori sono costretti ad allontanarsi dai figli per diverse e complicate situazioni. In queste determinate circostanze, il bambino viene accolto da un’altra famiglia e, vi resta fino a quando i genitori saranno di nuovo in grado di occuparsi di lui.
Papa Francesco ha sempre sostenuto che “Bisogna facilitare l’affido e l’adozione. Quanti bambini nel mondo aspettano che qualcuno si prenda cura di loro! E quanti coniugi desiderano essere padri e madri ma non riescono per motivi biologici; o, pur avendo già dei figli, vogliono condividere l’affetto familiare con chi ne è rimasto privo. Non bisogna avere paura di scegliere la via dell’adozione, di assumere il “rischio” dell’accoglienza”.
Solo questo dovrebbe aiutare tante famiglie ad aprire le porte di casa, ad essere missionari dell’accoglienza perché, la vita umana è un bene che va difeso e tutelato. Sono diverse le associazioni che si occupano di aiutare e formare le famiglie che sentono forte nel cuore la vocazione di accogliere un minore il quale, per motivi non dipendenti dalla sua volontà, si trova a vivere un’esistenza di abbandono e di privazione.
L’Associazione Metacometa è un punto di riferimento, anche nella provincia di Messina in quanto, oltre ad assistere le famiglie affidatarie in pectore, collabora con il Tribunale per i minorenni al fine di restituire il sorriso nel volto di un bambino segnato dalla sofferenza e privato del calore familiare. Per coinvolgere più famiglie, ha organizzato una due giorni presso l’Istituto San Tommaso e il teatro San Matteo dei Salesiani nel quartiere Giostra. Metacometa si propone di formare al meglio le famiglie affinché, siano pronte ad aprire le porte sia di casa e del cuore, accogliendo minori in difficoltà. Maria Francesca Pricoco, presidente del tribunale per i minorenni ha voluto sottolineare che “l’affido familiare è una misura di protezione e sostegno per i minori che si trovano in situazioni di difficoltà o a rischio, temporanea o permanente, che impedisce loro di crescere adeguatamente all’interno della propria famiglia di origine”.
Intenso il lavoro svolto dal tribunale di Messina, ha proseguito la presidente Pricoco “in quanto tante sono le esigenze e, tanti i minori che necessitano di essere accolti”. Ciò che ci lascia veramente perplessi è la dichiarazione che la presidente ha fatto in ordine all’informatizzazione dei singoli fascicoli. Ricordiamo che in Italia ci sono 29 Tribunali per i minorenni, tutti con carenza di personale soprattutto amministrativo, così come i giudici sono meno rispetto alla mole di lavoro.
Il Tribunale per i minorenni si occupa di adozioni, affidi etero-familiari e di limitazioni della responsabilità genitoriale nel caso in cui la presenza in famiglia può arrecare danno a un bambino o a un adolescente e, la riforma Cartabia ha previsto la creazione e conservazione degli atti in formato elettronico. Purtroppo Messina, ancora non riesce ad avere un archivio informatizzato, proprio per mancanza di personale. Una lacuna che doveva essere prevista prima che la legge diventasse esecutiva. In Italia però, anche le situazioni all’apparenza semplici, diventano complicate per mancanza di programmazione e comunicazione tra gli Uffici centrali e quelli periferici. L’affido su richiesta del Servizio Sociale viene reso esecutivo dal Giudice tutelare. Onde evitare confusione tra adozione ed affido, è opportuno precisare che l’adozione, dopo un processo legale,“affida la responsabilità genitoriale permanente su un bambino che non è biologicamente loro”; il bambino diventa legalmente membro della nuova famiglia e assume il cognome dei genitori adottivi. I legami legali con i genitori biologici vengono interrotti, e i genitori adottivi assumono tutti i diritti e le responsabilità legali come se fossero i genitori biologici.
L’affido invece, “è un accordo temporaneo in cui una persona o una coppia si prende cura di un bambino, quando i genitori biologici non possono, per vari motivi, garantire il benessere e la sicurezza del minore”. L’affidamento può durare per periodi più o meno lunghi e può essere volontario o imposto dalle autorità competenti. Durante l’affidamento, i genitori biologici mantengono ancora i diritti e le responsabilità legali sul minore, anche se possono essere limitati o sospesi a seconda delle circostanze.
L’Associazione Metacometa, raccoglie al suo interno, oltre 100 famiglie affidatarie e, nonostante Messina sia una sede operativa solo da alcuni mesi, ha già dato una grande risposta di accoglienza ai minori che necessitavano di una famiglia. Tra le iniziative delle due giorni, un convegno dedicato alle tematiche dell’affido familiare; relatori: Maria Francesca Pricoco presidente del tribunale per i minorenni, Alessandra Calafiore assessora alle politiche sociali, Don Gianni Russo preside dell’istituto teologico San Tommaso. Ha aperto i lavori Salvo Adamo, presidente di MetaCometa. Al Teatro San Matteo di Giostra sarà messo in scena lo spettacolo “BENVENUTA VITA” scritto e diretto da Lucia Angelini. Sempre al teatro di San Matteo, lo spettacolo “La migliore versione di me” di e con Silvia Frasson. Significativa la testimonianza di Anna che, insieme al marito e alla figlia di 10 anni, ha accolto due bambini di 4 e 6 anni; la luce abbagliante che illumina i suoi occhi, testimonia la gioia con la quale hanno affrontato questo percorso di affido. Determinante il ruolo della figlia, che ha ha sostenuto il percorso di aiuto familiare, condividendo giochi e spazi fino a quel momento riservati solo a lei.
Proprio i bambini, grazie alla loro semplicità e limpidezza, ci mostrano il volto più sincero ed aperto dell’accoglienza; monito per gli adulti che dovrebbero mettere da parte gli egoismi e aprire il cuore per vincere la sofferenza e l’emarginazione.