Riduzione no, riduzione si. Sono le polemiche che andranno probabilmente oltre Capodanno relative al costo dei biglietti ferroviari. Andiamo in ordine di tempo.
Il presidente della Regione Renato Schifani e l’assessore regionale alle Infrastrutture e mobilità Alessandro Aricò hanno annunciato un sensibile incremento dei servizi ferroviari, un potenziamento delle infrastrutture e dei convogli e anche una riduzione del 5 per cento del costo dei biglietti.
Questo quanto stabilisce il nuovo contratto di servizio per il trasporto pubblico ferroviario di interesse regionale e locale che avrà validità decennale, dal 2024 al 2033 e che sarà sottoscritto tra la Regione Siciliana e Trenitalia, con la formula dell’aggiudicazione diretta.
L’assessore ha evidenziato inoltre come il nuovo contratto di servizio consentirà di ottenere grandi risultati e di migliorare sensibilmente la mobilità in Sicilia, annunciando che dal primo gennaio il costo previsto dei biglietti subirà una riduzione del 5 per cento e resterà invariato per i prossimi 4 anni.
Per Giosuè Malaponti, presidente del Comitato Pendolari Siciliani, invece, parlando di fake news o errore di comunicazione, non è prevista alcuna riduzione dei costo dei biglietti.
In quello che chiama il pacco regalo di Natale, è stato trovato un nuovo contratto di servizio da gennaio 2024 a dicembre 2033 del quale si sconoscono i contenuti e una riduzione dei costi dei biglietti del 5 per cento, al momento, scrive Malaponti, solo sulla nota stampa della Regione.
I pendolari che si appresteranno ad acquistare gli abbonamenti mensili e/o annuali o il singolo biglietto di trasporto dal primo gennaio, prosegue il presidente del Comitato Pendolari Siciliani, non troveranno lo sconto del 5 per cento sbandierato nel comunicato stampa da entrambi gli esponenti del governo siciliano ma bensì un ulteriore aumento del 5 per cento su singoli biglietti e abbonamenti.
Al danno la beffa di un aumento del 10 per cento non dovuto già dal gennaio 2023. Malaponti ribadisce inoltre che da quasi un anno si attende la risposta dall’assessore Aricò per comprendere che fine abbiano fatto i 3,6 milioni di euro stanziati per sterilizzare l’aumento tariffario per il 2023 previsto dal contratto decennale tra la Regione Siciliana e Trenitalia Spa, risposta che a tutt’oggi attendiamo, ha concluso Malaponti, senza aver visto un centesimo di rimborso se non quest’ultimo regalo di Natale.