Il comune di Capo d’Orlando dovrà perfezionare entro novanta giorni l’iter espropriativo collegato alla realizzazione dei lavori di completamento del lotto funzionale del centro sportivo polivalente di località Pissi. Così hanno deciso i giudici della seconda sezione del Tar di Catania sul ricorso di alcuni proprietari di immobili, rappresentati dagli avvocati Gianfranco Passalacqua e Marco Guerriero, che hanno impugnato il silenzio dell’amministrazione paladina. Il ricorso è stato prospettato anche nei confronti della fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella, rappresentata dall’avvocato Andrea Pruiti Ciarello. Risale al 2007 l’iniziativa di Palazzo Europa con la quale comunicò l’avvio del procedimento amministrativo di esproprio del terreno, informando i proprietari che se avessero acconsentito alla cessione volontaria, rispettivamente per 260 e 120 metri quadrati, sarebbe stata corrisposta un’indennità pari ad oltre 7 mila euro. I proprietari diedero il loro assenso, a condizione però che il comune avesse realizzato alcune opere strumentali ed accessorie a preservare colture presenti sul loro appezzamento. Nel novembre 2008 il comune diede il nulla osta all’accoglimento della condizione e si è in avanti proceduto all’esecuzione dei lavori; nel ricorso è stato evidenziato però che in assenza di titolo espropriativo, fu occupata un’area ben più vasta rispetto a quella ceduta dai proprietari. Infatti, a fronte di una superficie concessa di 380 metri quadrati, era stata occupata un’area di 1769 metri quadrati. Nel maggio scorso, i proprietari, dopo numerosi inviti e diffide senza esito, contestarono la mancata realizzazione delle opere poste come condizione alla originaria cessione e l’occupazione senza titolo di porzioni ben superiori rispetto a quelle originariamente individuate, circostanze che hanno determinato un grave danno patrimoniale, anche con riferimento alla rilevante attività aziendale di natura agricola condotta nelle aree vicine. Fu prospettata l’ennesima diffida e poi nell’ottobre scorso il ricorso al Tar, sottolineando come il comune paladino avesse continuato ad essere inerte, senza concludere il procedimento espropriativo avviato nel 2007. Con sentenza che risale al dicembre dello scorso anno, il Tar ha ordinato al comune, che è stato anche condannato a pagare le spese del giudizio, di attivarsi in tal senso; in caso di ulteriore inadempienza, non escludendo conseguenze di ordine penale, è stato nominato quale commissario ad acta il segretario generale del comune di Sant’Agata di Militello.