Omicidio premeditato aggravato del metodo mafioso per agevolare le attività dell’associazione di stampo mafioso dei “Barcellonesi”, operativa a Barcellona Pozzo di Gotto e sulla fascia tirrenica della provincia di Messina. E’ l’oggetto dell’ordinanza del gip del Tribunale di Messina nei confronti di sette persone, sei delle quali appartenenti o indiziati di appartenere alla famiglia dei “Barcellonesi”. Sono stati i carabinieri del Ros, con il supporto del comando provinciale carabinieri di Messina e del 12° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Catania a dare esecuzione alle misure richieste dalla procura distrettuale antimafia di Messina. Le indagini che poi sono confluite nel provvedimento a cui è stato data esecuzione oggi risalgono al gennaio 2023; i carabinieri del Ros su delega della Dda hanno verificato come gli arrestati, alcuni dei quali già condannati con sentenza definitiva per essere capi e promotori dell’associazione di stampo mafioso dei “Barcellonesi”, avessero preso parte, in qualità di mandanti o esecutori materiali, a fatti di sangue, commessi nell’ambito della guerra di mafia negli anni novanta in provincia di Messina. Sono dieci gli omicidi contestati a partire dal 1992 fino al 1998. In particolare l’attività investigativa, avvalendosi anche delle recenti dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia Salvatore Micale, già appartenente al sodalizio mafioso dei Barcellonesi, ha permesso di accertare che gli odierni indagati avrebbero nel complesso partecipato, con differenti ruoli, ai 10 agguati sopra elencati, tutti eseguiti con le classiche metodologie mafiose utilizzando armi da fuoco e cogliendo di sorpresa le vittime, togliendo in totale la vita a 13 soggetti di età compresa tra 21 e 55 anni.
Nel corso delle indagini è inoltre emerso che taluni omicidi erano stati decretati dai vertici della famiglia mafiosa Barcellonese al fine di punire alcuni ragazzi poiché avrebbero commesso furti o spacciato sostanze stupefacenti senza aver ricevuto una preventiva autorizzazione da parte dell’associazione, comportamenti considerati potenzialmente idonei a minare l’autorità dei vertici del sodalizio.
Il provvedimento si inserisce in un’ampia manovra di contrasto alla criminalità di tipo mafioso che l’Arma dei Carabinieri sta conducendo nel Distretto di Messina sotto la direzione della locale Procura della Repubblica.
Questi i delitti:
- omicidio di FERRO Angelo, avvenuto il 27.05.1993 a Milazzo;
- duplice omicidio di ACCETTA Antonino e PIRRI Giuseppe, rinvenuti cadaveri nel cimitero di Barcellona P.G. in data 21.01.1992 e uccisi il giorno precedente;
- omicidio di INGEGNERI Carmelo, avvenuto in data 11.07.1992 a Barcellona P.G.;
- omicidio di LONGO Francesco, avvenuto la sera del 28.12.1992 a Barcellona P.G.;
- omicidio di ANASTASI Aurelio, avvenuto in data 04.01.1993 a Barcellona P.G.;
- omicidio (lupara bianca) di ITALIANO Giuseppe, avvenuto in epoca prossima al 24.02.1993 a Barcellona P.G.;
- omicidio (lupara bianca) di PORCINO Giuseppe, avvenuto in epoca prossima al 03.1993 a Barcellona P.G.; al riguardo, sono in corso attività di scavi finalizzati alla ricerca dci resti del PORCINO da parte di personale dei Carabinieri del ROS e di personale del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco;
- attentato a colpi di arma da fuoco avvenuto in data 04.09.1993 a Barcellona P.G. che causò la morte immediata di RAIMONDI Sergio, MARTINO Giuseppe e quella successiva di GERACI Giuseppe, sopravvenuta il 26.04.1994. Relativamente a tale fatto di sangue nel 2022 si è giunti alla condanna definitiva dell’ergastolo disposta nei confronti di uno degli imputati quale uno degli esecutori materiali nell’ambito di altro procedimento;
- omicidio di ABBATE Giuseppe, avvenuto la sera del 16.02.1998 a Barcellona P.G.;
- omicidio di FICARRA Fortunato, avvenuto il 01.07.1998 a Santa Lucia del Mela. Per tale delitto sono stati condannati, con sentenza passata in giudicato nel 2022, in altro procedimento altri cinque soggetti.