O chiudere trascinando con se il futuro occupazionale di centinaia di lavoratori e l’economia del territorio o riconvertirsi garantendo continuità produttiva ed occupazionale. Questo il futuro che Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil hanno indicato per la centrale termoelettrica A2A Energiefuture di San Filippo del Mela, per la quale i sindacati hanno fatto scattare le procedure di raffreddamento.
I sindacati hanno scritto all’azienda, al Prefetto e alle Autorità per ribadire la loro preoccupazione per il rischio chiusura del sito industriale, questo perchè l’obiettivo europeo della fuoriuscita dagli idrocarburi, l’aumento delle rinnovabili e la fine dell’autonomia energetica dell’isola, hanno scritto i segretari generali Pino Foti, Sebastiano Lo Monte e Tindaro Marchese, determinerà a breve il fermo dei gruppi di produzione alimentati ad olio combustibile.
Per i sindacati finora i progetti per la nascita di un nuovo polo tecnologico in quel sito, ribaditi persino nell’ultimo confronto nazionale tra le parti, sono rimasti purtroppo tutti fermi a livello di ipotesi, ancora tutte da verificare.
Tanti sono i dubbi che permangono e la loro attuazione, come in ogni riconversione industriale, deve ancora fare i conti con gli investimenti e soprattutto con le necessarie autorizzazioni.
I tempi sono strettissimi e c’è il rischio concreto che la chiusura non coincida con il riavvio di altre produzioni, esasperando così ulteriormente gli animi delle maestranze che da mesi vivono la minaccia della perdita del posto di lavoro. Così Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil hanno chiesto l’apertura di un tavolo di confronto in Prefettura che veda coinvolti, oltre i sindacati, anche l’A2A Energiefuture, Sicindustria Messina, la Città Metropolitana di Messina e le amministrazioni comunali di Milazzo e San Filippo del Mela.