venerdì, Novembre 22, 2024

Torrenova: la “Coral” ha chiesto le restituzione di 57.200 euro, somma non dovuta per la gestione della sala bingo

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Il Tribunale di Roma, letto il ricorso per la concessione di un decreto ingiuntivo richiesto dalla “Coral srl”, rappresentata dagli avvocati Ubaldo Musarra e Paolo Starvaggi, rilevato che il credito risulta certo, liquido ed esigibile, ha ingiunto all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e al Ministero dell’Economia e delle Finanze, di pagare in solido la somma di 57.200,00 euro. Si tratta di somme che la “Coral”, società che gestisce la sala bingo di Torrenova, ha già pagato a titolo di canone concessorio per il periodo novembre 2020/giugno 2021, somme che adesso si chiede la restituzione, ritenendo che siano non dovute.

Quanto evidenziato nel decreto ingiuntivo emesso dal tribunale di Roma, che porta la data del 20 febbraio scorso, trova le sue ragioni nel ricorso straordinario che gli avvocati Ubaldo Musarra e Paolo Starvaggi hanno presentato per conto della Coral al Presidente della Repubblica.

In quest’ultimo ricorso, formalizzato il 7 febbraio scorso, iscritto al ruolo del Consiglio di Stato, che ha richiesto le incombenze istruttorie del caso, si fa riferimento a giurisprudenza consolidata e soprattutto alla sentenza del Tar del Lazio del 10 maggio 2023 e al ricorso presentato da due società, che, come la “Coral”, esercitano l’attività di gestione di sale dedicate al gioco del bingo in forza di concessioni in regime di proroga tecnica.

Le due società avevano impugnato due note del 27 settembre 2022 con le quali l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli aveva richiesto il pagamento del canone concessorio mensile di 7.500,00 euro per il periodo che va dal mese di novembre 2020 al mese di maggio 2021.

Le due società avevano evidenziato che, sebbene nel periodo in questione l’attività di gestione della sala di gioco del bingo fosse stata interrotta per il Covid-19, non sarebbe stata emanata alcuna altra norma di sospensione del pagamento dei canoni mensili del bingo.

Il Tar del Lazio, ritenendo fondato il ricorso delle due società, lo ha accolto, annullando le note dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che è stata condannata anche al pagamento delle spese di giudizio.

La Coral, dunque, facendo riferimento testualmente a questa sentenza del Tar del Lazio, ritiene che quelle somme sono state pagate indebitamente e dunque devono essere restituite.

Per quel che riguarda invece un’analoga vicenda, sulla quale la Coral, nel settembre dello scorso anno, aveva già ottenuto la sospensiva dal Tar del Lazio, stoppando gli effetti di una nota dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che aveva previsto un consistente aumento del canone concessori mensile, si è in attesa che il 22 aprile prossimo si pronunci la Corte di Giustizia Europea, perché verifichi la congruità della legge italiana e quella europea.

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