l titolare di un ristorante di Linguaglossa (Catania) è strato denunciato per frode in commercio dai carabinieri perché durante un controllo dei militari del Nas e del Nucleo lspettorato del lavoro nel suo esercizio commerciale sono state rilevate numerose violazioni della legislazione sociale e gravi irregolarità in ambito sanitario-alimentare che hanno richiesto l’intervento di personale dell’Asp ed hanno portato al sequestro di mezza tonnellata di carni di vario tipo.
Contemporaneamente, il personale del Nas ha accertato gravi irregolarità sotto il profilo igienico sanitario. E’ stata rilevata la presenza di derrate alimentari non perfettamente conservate e di animali vivi custoditi. Procedendo con l’ispezione alle cucine e al laboratorio, all’interno di due frigo congelatori sono stati trovati alimenti sfusi e cotti privi di tracciabilità, mentre, in un altro refrigeratore erano presenti carni fresche sfuse di origine bovina, equina, suina e avicola, confezionate all’origine, e poi arbitrariamente congelate e riconfezionate con della pellicola, la quale aveva prodotto cristalli di ghiaccio sugli alimenti.
Ancora, durante l’ispezione, i militari, tramite una porta in ferro, hanno avuto accesso a un locale semicoperto adibito a deposito di bevande, nel quale erano stati collocati due container, uno grande e uno di piccole dimensioni. In quello grande i carabinieri hanno trovato oggetti di vario tipo, dagli attrezzi per il giardinaggio al mangime per animali da cortile, ma anche grosse quantità di diserbanti e persino diversi salumi rosicchiati dai roditori. In quello più piccolo invece, c’erano alimenti di origine vegetale in promiscuità con scarti di lavorazione edile, col pavimento coperto da grosse tracce di muffa, direttamente a contatto con gli alimenti.
Scoperti poi nel forno a legna evidenti segni di escrementi di roditori. In un altro frigo è stata trovata una vaschetta in plastica, con dentro vari alimenti, tra cui della mozzarella grattugiata e 3 uova fresche in guscio. I militari si sono poi spostati nel locale seminterrato, dove hanno trovato due vani adibiti a deposito. In uno di questi, sono stati trovati attrezzi da giardinaggio e due pappagalli tenuti in gabbia, mentre nell’altro deposito c’erano 3 frigoriferi, tutti contenenti carne bovina e suina priva di qualsiasi identificazione e tracciabilità, arbitrariamente congelata con buste di plastica e pellicola trasparente.
Tutti gli alimenti sono stati pertanto dichiarati non idonei al consumo umano in quanto in cattivo stato di conservazione. I locali, invece, sono risultati in condizioni di carenza di igiene, con umidità sulle pareti, incrostazioni di sporco pregresso e fuliggine, mentre sia la pavimentazione sia i piani di lavoro necessitavano di pulizia ordinaria e straordinaria. Il piano di autocontrollo presentato dal titolare è risultato mancante delle schede di controllo pulizia e fornitore, così come assente è risultata qualsiasi procedura di autocontrollo di animali infestanti come roditori e striscianti.
Anche il menù esaminato dai carabinieri ha presentato delle irregolarità, non evidenziando alcuna indicazione dello stato fisico delle carni somministrate. I clienti così non potevano, in alcun modo, appurare se le carni fossero fresche o congelate. Per questi motivi, tutti i prodotti carnei trovati dai militari, mezza tonnellata circa, sono stati sottoposti a sequestro penale. L’attività è stata sospesa fino a quando il titolare non avrà ottemperato alle prescrizioni impartite dal personale medico e tecnico dell’Asp di Catania.