Dalla chiusura del punto nascita nel 2019 al continuo depotenziamento in termini di servizi e organico. Questo il destino dell’ospedale di Sant’Agata di Militelllo che serve una popolazione di circa 80mila persone, considerando i paesi dell’hinterland tirrenico e i Nebrodi. E sul futuro della struttura la classe politica locale chiama a raccolta la cittadinanza. Su richiesta dei consiglieri comunali Paolo Starvaggi, Giuseppe Puleo, Francesca Alascia, Lina Caruso e Giuseppe Ortoleva, il prossimo 15 marzo si discuterà delle attuali condizioni della struttura sanitaria.
Uno step successivo alla conferenza dei capigruppo e l’audizione dei capigruppo in commissione Sanità di Palazzo dei Normanni.
“Solo grazie all’interessamento dei consiglieri di minoranza – spiegano i cinque esponenti politici – accolta, seppure tardivamente rispetto alla richiesta di convocazione di un consiglio comunale aperto, giorno 15 Marzo, finalmente, i cittadini saranno chiamati a partecipare a questo Consiglio che si terrà al Castello Gallego, in cui potranno esternare tutti loro dubbi e le loro preoccupazioni. Purtroppo è stata già pubblicata la manifestazione di interesse per una partnership che garantisca servizi in questo momento mancanti, che sarebbe stato bene fosse stata avviata dopo il consiglio comunale aperto per un migliore contributo della base al fine di garantire trasparenza e competitività. Già grazie all’intervento dei sindacati è stato sventato il tentativo di svendere ai privati l’ospedale con aggravio dei costi per tutti i cittadini del comprensorio Nebroideo, costretti a fare la spola tra l’Ospedale ed un centro privato tanto caro al Sindaco Mancuso, che in occasione dell’inaugurazione ne ha illustrato le magnificenze. In realtà l’art. 32 della Costituzione garantisce che i cittadini abbiano assicurato gratuitamente il diritto alla salute”.