Una coltellata a mano e braccio, costata un intervento chirurgico e 40 punti di sutura ad un vigilantes in servizio all’ospedale Piemonte a Messina, aggredito intorno alle 6,30 del mattino del giorno di Pasqua. La guardia giurata, secondo una prima ricostruzione, sarebbe stata ferita da un 30enne che aveva chiesto di poter entrare al PS, dove era ricoverato un suo amico. L’uomo, a quanto pare in stato di alterazione, avrebbe chiesto con insistenza di entrare, incurante del fatto che non è possibile accedere al reparto di urgenza per fare visita ai degenti e nonostante l’orario. Il tentativo del vigilantes di dissuadere il 30enne, però, non è servito, piuttosto, l’uomo avrebbe estratto un coltello e sferrato un fendente, ferendo a mano e braccio la guardia giurata, facendo poi perdere le proprie tracce. Il vigilantes è stato soccorso dai sanitari del nosocomio. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, che con l’ausilio delle telecamere di sorveglianza installate nella struttura, avrebbero subito identificato, rintracciato e denunciato il presunto aggressore.
Torna in questo modo al centro il tema della sicurezza negli ospedali e nei pronto soccorso, divenuti ormai luoghi di frontiera, dove le aggressioni a personale sanitario e di vigilanza sono all’ordine del giorno. Basti pensare a quanto accaduto lo scorso febbraio a Villa Sofia a Palermo, dove un giovane ha aggredito il responsabile del reparto di Endocrinologia oncologica, recidendogli un tendine del braccio sinistro e infliggendogli una grave lesione all’orecchio destro che, se sferrata solo 3 cm più in basso, avrebbe potuto recidergli fatalmente la carotide.
Un mese fa nel corso della terza edizione della Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari, dal secondo monitoraggio effettuato dall’Osservatorio nazionale istituito nel 2022 da Inail, è emerso che solo nel 2022 i casi di violenze, aggressioni e minacce nei confronti del personale sanitario accertati dall’Istituto sono stati 2.243, in aumento del 14% rispetto all’anno precedente. Si tratta di episodi di violenza esercitata soprattutto da persone esterne all’azienda, reazioni da parte di pazienti o loro familiari. Un fenomeno se da un lato deve analizzato tenendo conto di tutti i fattori che vi influiscono, sia interni che esterni all’ambito lavorativo, come organizzazione ed erogazione dei servizi, tempi di attesa, contesto sociale ed economico, tipologia di utenza, ubicazione e le dimensioni della struttura, dall’altro non può e non deve essere sottovalutato, tenendo alto il livello di attenzione.