Si è svegliata nel lutto e nel cordoglio la comunità di Sinagra, che piange la prematura e tragica morte di Vincenzo Franchina, il tecnico che avrebbe compiuto 36 anni il mese prossimo e che ieri, insieme ad altri due colleghi, ha perso la vita nell’esplosione che ha squarciato la centrale idroelettrica del bacino artificiale di Suviana, nel bolognese.
Il bilancio delle vittime del terribile incidente é ancora provvisorio, visto che mancano all’appello 4 tecnici e purtroppo, stando alle notizie che arrivano dal luogo del disastro, potrebbe aggravarsi. Sembra che l’acqua, infatti, dopo aver sommerso il piano -9, stia continuando a salire verso i piani superiori, riducendo al lumicino le speranze di trovare ancora vivi i 4 dispersi. Le condizioni di lavoro delle squadre di ricerca e soccorso sarebbero al limite del proibitivo.
Una tragedia che colpisce non solo Sinagra, ma tutto l’hinterland, dove sono tanti i giovani come Vincenzo che si trasferiscono al Nord per trovare lavoro. Un giovane benvoluto, definito da chi lo conosceva “buono come il pane”, nel pieno della costruzione del suo futuro a Genova, dove viveva con la giovane moglie. Dopo il diploma all’Itis di S. Agata di Militello, indirizzo elettronico, ha sempre lavorato, per poi trasferirsi e trovare stabilità. Si era infatti sposato a maggio dello scorso anno, e soltanto due mesi fa Vincenzo era diventato padre. I suoi sogni si sono spezzati al piano -8 della centrale di Suviana, la più potente della regione Emilia Romagna, diventata trappola mortale per i tecnici che stavano lavorando al suo adeguamento.
Il primo cittadino Nino Musca, ha espresso il suo cordoglio per l’immane tragedia.
“Abbiamo appreso la notizia dalla stampa, siamo rimasti sconvolti e particolarmente addolorati. Un giovane papà, educato ed un grande lavoratore, che ci lascia troppo presto, che é andato via per lavorare e non tornerà più. Ci stringiamo ai familiari e al loro dolore”.