Un uomo di Falcone, C.A., era stato denunciato all’autorità giudiziaria con l’accusa di esercizio arbitrario delle proprie ragioni; secondo la querela sporta dalla persona offesa, l’imputato, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, avrebbe tagliato una rete di recinzione e sradicato con violenza dei paletti in ferro posti al confine di un terreno privato sul lungomare di Falcone. La vicenda giudiziaria prendeva origine da una richiesta di intervento pervenuta ai Carabinieri della Stazione di Falcone da parte della persona offesa che lamentava di essere stata vittima di danneggiamento. I militari si recavano sui luoghi e constatavano che una rete di recinzione di proprietà privata era stata tagliata, verosimilmente con una tenaglia, e che erano stati asportati alcuni paletti in ferro. Il querelante riferiva di avere dei sospetti indicando come autore del danneggiamento l’imputato, C.A., che era stato quindi rinviato a giudizio dinanzi al Tribunale di Patti – sezione penale –.
Nel corso del processo sono state acquisite anche le immagini di video sorveglianza comunale che avrebbero registrato la presenza dell’imputato sui luoghi.
A seguito del dibattimento, il Giudice Giuseppe Turrisi ha assolto l’imputato, difeso dall’ Avv. Daniele Corrao, dal reato a lui ascritto, ed in accoglimento della tesi difensiva prospettata dal legale di fiducia, non ha ritenuto raggiunta la prova, al di là di ogni ragionevole dubbio, che il C.A. fosse stato l’autore del danneggiamento, non risultando nessun altro elemento idoneo a dimostrare la colpevolezza dell’imputato e non sussistendo alcuna certezza che l’uomo raffigurato nelle riprese video tenesse in mano la tenaglia utilizzata per il danneggiamento.