giovedì, Settembre 19, 2024

Tenta di fuggire all’alt delle fiamme gialle. In auto aveva una pistola, risultata rubata tre anni fa

guardia finanza catania

I militari del Comando Provinciale delle Fiamme Gialle di Catania, nel corso delle attività di controllo economico del territorio nel quartiere di San Giovanni Galermo, hanno notato un uomo scendere repentinamente da un’autovettura e salire in velocità su una Mercedes parcheggiata.

Insospettiti dal movimento fugace e insolito, i finanzieri hanno deciso di controllare il soggetto intimando l’alt. L’uomo non si è fermato e, accelerando la sua corsa, durante il successivo tentativo di fuga per le vie della città, ha speronato diversi veicoli parcheggiati lungo la carreggiata. La corsa è finita nei pressi del quartiere di Nesima Superiore dove il conducente ha perso il controllo dell’auto, impattando contro un muro di cemento.

L’inseguimento dell’uomo è poi continuato a piedi per le vie circostanti, fino a quando un finanziere è riuscito a raggiungerlo e fermarlo dopo una breve colluttazione.

E’ dunque scattata anche la perquisizione all’interno del veicolo, dove i militari della Compagnia Pronto Impiego hanno trovato abilmente occultata, una pistola a tamburo “Smith & Wesson” calibro 357 Magnum munita di n. 04 cartucce dello stesso calibro e pronta per l’utilizzo.

Il soggetto, un catanese di trentacinque anni, già con numerosi precedenti penali per rapina, furto, favoreggiamento, spaccio di sostanze stupefacenti, su disposizione del magistrato di turno è stato associato al carcere di piazza Lanza per i reati di ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale.

Le successive indagini condotte dai militari della Compagnia Pronto Impiego di Catania hanno permesso di riscontrare la provenienza furtiva dell’arma, grazie ad accertamenti tecnici-peritali e balistici, nonché la perfetta funzionalità. Nello specifico, è stato possibile accertare che la pistola faceva parte del bottino di un precedente furto di ben tredici armi perpetrato tre anni fa in una villa sita in un comune dell”hinterland etneo.

I militari hanno effettuato anche l’analisi forense sul dispositivo cellulare in uso all’arrestato, e attraverso lo sviluppo delle chat di messaggistica, dei profili social e delle cronologie di ricerche, sarebbero riusciti a individuare e denunciare a piede libero un altro pregiudicato catanese, presunto corresponsabile per il reato di ricettazione.

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