“Da ieri sono iniziati i avori di somma urgenza per tentare di convogliare acqua per caduta da ” Funtana Ammucciata” e dare dunque una prima risposta, seppur provvisoria, alla crisi idrica.”
Così via social Katia Ceraldi, prima cittadina di Cesarò, comune dei Nebrodi, il secondo più alto dell’Isola, dopo Floresta, con i suoi 1.150 mt sul livello del mare. Un’oasi verde nel cuore della Sicilia e del Parco dei Nebrodi, con i suoi boschi di cerri e faggi, la vetta del monte Soro e i laghi Maulazzo e Biviere. Un luogo dove sembrava remota la possibilità di poter restare a secco d’acqua eppure, nella giornata di oggi, dopo aver dovuto fare fronte all’emergenza idrica, la sindaca Ceraldi ha firmato un’ordinanza con la quale è stato affidato ad alcune ditte il trasporto acqua con autobotti, che scaricheranno direttamente all’acquedotto.
“Finora non è stato fatto perché l’emergenza” spiega la prima cittadina via social “più contenuta, ha interessato soltanto alcune zone.”
A monte del problema acqua a Cesarò c’è una riduzione della portata da 15 a 6 lt al secondo disposta da Acoset SpA, l’ente che gestisce la distribuzione per il servizio idrico per gli utenti della fascia pedemontana dell’area etnea, a causa del depauperamento della falda acquifera di Maniace. La fornitura ridotta, inoltre, deve essere condivisa con il vicino comune di San Teodoro. A questo si aggiungano altre carenze infrastrutturali, tra cui una condotta cittadina e pompe delle centrali molto vetuste, che aggravano la situazione. Per questo motivo Katia Ceraldi punta tutto sul sistema di raccolta per caduta, guardando anche oltre la situazione contingente, con l’obiettivo di garantire continuità ed efficienza nel servizio di erogazione dell’acqua, sfruttando le caratteristiche climatiche e geologiche favorevoli del proprio territorio. Intanto nei giorni scorsi si è tentato di attingere acqua dalle sorgenti presenti sul territorio comunale, effettuando qualche intervento provvisorio per contrastare la crisi. L’ UTC sta lavorando senza sosta e l’amministrazione intende far fronte alle segnalazioni o alle richieste di aiuto da parte dei cittadini, anche attraverso l’istituzione di un apposito ufficio per l’emergenza idrica.
Con riguardo al servizio integrativo con autobotti, invece, Katia Ceraldi sottolinea che organizzare un servizio del genere è molto dispendioso e che avere autobotti non significa che il problema sia risolto. “Anzi” sottolinea “Significa soltanto che si è aggravato. Dunque, non dimentichiamo le buone regole nell’utilizzo dell’ acqua.” ricorda la sindaca, che nei giorni scorsi ha emanato altri provvedimenti e raccomandazioni per limitare gli sprechi.
La sindaca ha poi voluto spiegare che l’atto di affidamento dei lavori relativi alla recente realizzazione del prato e alle piantumazione di piante per abbellire la villa comunale, era stato fatto in un momento antecedente la siccità con l’impossibilità di tornare indietro e che in ogni caso l’acqua attualmente usata per annaffiare non viene sottratta ai cittadini, ma si tratta di acqua non potabile.