Proseguono le operazioni di spegnimento degli ultimi focolai all’interno dell’impianto dei rifiuti di contrada Zuppà di Mazzarrà Sant’Andrea; automatico, nel momento in cui il fuoco si esaurirà, l’avvio delle indagini della procura della repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto e dei carabinieri che sono stati fin dall’inizio sul posto insieme ai vigili del fuoco, forestale, protezione civile ed al sindaco di Mazzarrà Sant’Andrea Carmelo Pietrafitta.
Quest’ultimo, in una lunga nota, ha espresso in modo chiaro il suo pensiero: “Se solo mi avessero ascoltato… solo questo è il mio unico ed amarissimo commento. Continuo a ripeterlo tra me e me dal pomeriggio del 25 giugno scorso. Da quando qualche mano ignobile ha appiccato l’incendio in più punti vicini alla discarica e lo stesso ha successivamente lambito la stessa. E ancora: Ho dovuto assistere in questi anni ad un continuo, estenuante ed incomprensibile scaricabarile ed a giochi rimbalzo di responsabilità. Questi i primi giudizi nel suo messaggio inviato il 27 giugno.
A queste valutazioni si aggiungono quelle di Carmelo Ceraolo, presidente della Legambiente del Longano, preoccupato del fatto che, a seguito dell’incendio, si sono potute formare sostanze dannose per la salute pubblica e per l’ambiente, chiedendo un monitoraggio all’Asp e all’Arpa di Messina. Diversi studi mettono in evidenza come le emissioni provenienti dall’incenerimento dei rifiuti, ha proseguito Ceraolo, siano da considerarsi dannose per la salute umana.
Una vicenda particolarmente problematica che ha messo alle corde i comuni di Mazzarrà Sant’Andrea, Furnari, Terme Vigliatore e Falcone, tanto da sollecitare i sindaci ad emettere ordinanze e divieti e nello stesso tempo anche coloro i quali sono stati chiamati a neutralizzare il fuoco, sia con l’utilizzo di mezzi aerei, come con quelli da terra a lunga gittata.