Una seduta del Consiglio Comunale convocata su richiesta del gruppo consiliare del PD, condivisa da altri consiglieri per trattare l’emergenza idrica in città. immagine 1 immagine
In aula presenti anche il Sindaco Federico Basile, gli assessori Francesco Caminiti e Massimiliano Minutoli l’assessora Alessandra Calafiore, il direttore generale Salvo Puccio ed i vertici di AMAM con la Presidente Loredana Bonasera, i consiglieri Alessandra Franza e Adriano Grassi e il Direttore generale Pierfrancesco Donato.
Il presidente del Consiglio Comunale Nello Pergolizzi, nel dare inizio alla seduta, invita il Sindaco a prendere la parola.
Federico Basile esordisce affermando che “mai nessuna amministrazione prima dell’attuale, ha posto in essere interventi così importanti e determinanti riguardanti la rete idrica che era in condizioni disastrose”. Basile rimprovera al Governo Regionale Siciliano per “aver distratto fonti di finanziamento importanti che sarebbero serviti a realizzare opere fondamentali a favore dei cittadini siciliani, destinandoli per la costruzione del Ponte sullo Stretto”. Messina invece, ha proseguito Basile, “ha avviato azioni che oggi sono tangibili, e stanno dando risposte e soluzioni adeguate ai bisogni dei messinesi rispetto ad un piano regionale che non esiste”. Il Sindaco Basile ha informato l’assise che “in mattinata il Commissario Straordinario per l’emergenza idrogeologica Salvatore Cocina, ha trasmesso una missiva a tutti i comuni nella quale ha indicato una serie di interventi che i comuni debbono mettere in campo per mitigare la grave crisi idrica”. Questi interventi, ha affermato Basile, “AMAM e amministrazione comunale già li hanno attuate”. La cittadinanza ha delle difficoltà ha detto il sindaco Basile, “per le quali l’amministrazione sta cercando di portare avanti interventi che possano mitigare tutti i disagi”. Il comune di Messina, ha comunicato Basile, “oggi è in una condizione migliore rispetto al resto della Sicilia”. La dichiarazione più importante il sindaco Basile l’ha riservata a conclusione del suo intervento; “l’amministrazione comunale metterà a disposizione di AMAM un approvvigionamento economico importante prelevandolo del proprio bilancio, per supportare tutti gli interventi che serviranno per venire incontro ai bisogni dei cittadini”.
È poi intervenuta la presidente di AMAM Loredana Bonasera la quale “ha presentato tutti gli interventi che la partecipata ha effettuato da diversi mesi, frutto di finanziamenti ottenuti grazie a progetti presentati e validati”. La Bonasera ha anche fatto presente che “la condotta principale di Messina è quella di Fiumefreddo che si alimenta grazie alla anche alla neve presente sull’Etna”.
Il clima particolarmente mite, ha proseguito la presidente dell’AMAM, “e le poche precipitazioni, hanno ridotto il quantitativo di neve presente sul vulcano e la ripercussione è stata ed è evidente”. Loredana Bonasera ha poi toccato un aspetto importante del lavoro svolto da AMAM; “durante le cinque interruzioni idriche si è intervenuto sia sulla condotta di Fiumefreddo con la sostituzione e l’inserimento di nuove valvole oltre ai giunti, ed alcuni scarichi ancora, la sostituzione di una prima parte della linea terziaria cittadina proprio per riuscire a recuperare circa il 15% di dispersione dell’acqua nel terreno”.
Ancora, la Bonasera ha comunicato che “AMAM sta cercando di individuare nuove sorgenti idriche nella zona nord”. Grazie a tutti questi interventi, la presidente Bonasera ha dichiarato che “la situazione di Messina non è allarmante questa, non è una giustificazione perché AMAM continuerà a profondere tutti gli sforzi necessari per trovare adeguate soluzioni”. Altro elemento importante sottolineato dalla presidente dell’AMAM “ha riguardato il riutilizzo dell’acqua che proviene dai depuratori di San Saba e di Mili che sarà utilizzata per attività irrigue o nel caso ci fossero incendi. Alla stessa maniera, l’acqua della Fontana di Paradiso verrà raccolta ed utilizzarla per scopi irrighi e per incendi”. Infine la presidente Bonasera “ha presentato il piano di supporto alla popolazione nel periodo estivo, soprattutto nelle zone che hanno solo tre o quattro ore di acqua al giorno”.
Conclusi questi interventi, il Presidente Pergolizzi ha aperto il dibattito e sono intervenuti i consiglieri:
Felice Calabrò del PD il quale ha dichiarato che “il gruppo consiliare del PD non intende attribuire colpe all’amministrazioni o all’AMAM”. Calabrò ha affermato che “intendimento del PD è quello di suggerire interventi che possono essere messi in atto in maniera straordinaria proprio per attenuare i disagi giornalieri dei cittadini”. Tutti, ha detto Calabrò “sono portatori di un interesse comune, l’acqua per cui, non serve a nessuno fare speculazione politica”. Calabrò però, ritiene che “è venuta meno la tensione amministrativa; nel 2018, con il sindaco di allora, un piccolo problema sarebbe stato risolto in pochi minuti adesso, forse c’è un po’ di lassismo”.
Salvatore Papa di Sud chiama Nord, che ha “riconosciuto all’amministrazione e all’AMAM i meriti di essere intervenuti con tempestività su un problema che non riguarda in modo specifico la città di Messina ma l’intera Sicilia”.
Dario Carbone di Fratelli d’Italia il quale “senza voler colpevolizzare nessuno ha informato l’aula che ben 8 distretti di Messina hanno un disagio maggiore e, in tantissime altre zone hanno pochissime ore di erogazione idrica al giorno”. Non è solo una questione di erogazione dell’acqua, ha proseguito Carbone, “quanto di pressione per cui molte persone non riescono neppure a riempire i serbatoi”. Se da un lato non sono responsabilità dirette dell’Amam, ha concluso Carbone “è importante però che quando vengono pubblicate le tabelle orarie relative al flusso di acqua, queste debbono corrispondere al vero e non illudere i cittadini”.
Francesco Cipolla di Basile Sindaco, si chiede se “prima di Amam qualcuno ha mai effettuato interventi per sistemare una rete che era un colabrodo”; ancora, per quanto riguarda il recupero crediti Cipolla “ha dichiarato che non è mai stato fatto nulla”. Quando si è costituita la partecipata, ha concluso Cipolla, “i bilanci riportavano solo enormi debiti sia con l’Enel che con il comune di Messina e, nessuno si era mai preoccupato di porvi rimedio. Solo oggi si può guardare al futuro con più serenità e soprattutto, puntare ad avere entro il 2027 l’acqua H24”.
Antonella Russo del PD che ha presentato un emendamento i cui punti salienti si possono così sintetizzare:
- ad attivare immediatamente un piano di somministrazione idrica con l’ausilio di autobotti soprattutto nelle zone cittadine nelle quali la riduzione oraria dell’erogazione idrica è maggiormente penalizzante;
- attivare immediatamente tutte quelle misure eccezionali a tutela e salvaguardia dei quartieri cittadini maggiormente carenti di risorse idriche, come il Quartiere Lombardo, il quartiere Giostra, ed altri;
- attivare un piano di diffusione degli orari di sospensione dell’erogazione idrica che sia poi praticamente rispettato, affinché non si crei confusione e ulteriori disagi tra i cittadini;
- attivare il Coc in presidio costantemente aperto per tutta la durata del periodo estivo ( e oltre, ove necessario) , per la tutela di ogni esigenza straordinaria dei cittadini messinesi e con l’attivazione di un numero verde immediatamente contattabile;
- attivare un presidio costantemente aperto per tutta la durata del periodo estivo (e oltre, ove necessario), presso la Messina Social City finalizzato esclusivamente alla tutela di tutte le esigenze delle persone anziane, disabili e fragili;
- attivare le procedure propedeutiche all’arrivo di navi cisterna, nel caso servissero, per fare arrivare l’acqua dal porto al serbatoio di Torre Vittoria;
- attivare ogni urgente procedura per l’attivazione e l’operatività dei pozzi esistenti sul tutto il territorio comunale;
- inibire l’uso di acqua potabile per usi irrigui, per il riempimento di piscine, per l’annaffiamento di piante, per il lavaggio auto, e per ogni altro uso che non sia legato all’utilizzo umano;
- attivare ogni intervento atto a tutelare gli abitanti che si trovano in fondo alla rete di distribuzione cittadina (perché vivono in appartamenti ai piani alti, ecc.);
- attivare ogni forma di recupero di dispersione idrica con misure straordinarie ed urgenti, al netto degli interventi già iniziati sulle condotte cittadine e finanziati con i fondi Pnrr;
- attivare le necessarie procedure al fine di garantire l’utilizzo, anche per soli fini irrigui, delle acque depurate provenienti dai depuratori cittadini;
- individuare e sanzionare l’utilizzo di pozzi abusivi, ove rinvenuti sul territorio comunale;
- attuare ogni altro tipo di intervento immediato e straordinario diretto a mitigare il più possibile il disagio legato alla crisi idrica ai cittadini messinesi.
Nicoletta D’Angelo del Gruppo Consiliare Sud chiama Nord, ha voluto ribadire che “il mancato approvvigionamento idrico dipende dall’attuale siccità; Amam ha saputo gestire il problema in maniera ottimale e l’acqua arriva puntualmente”. Il vero problema, ha concluso la D’Angelo “riguarda il Governo regionale che ha distratto somme di denaro per destinarli ad opere come la costruzione del Ponte sullo Stretto, piuttosto che risolvere l’emergenza idrica”.
Giuseppe Schepis di Basile Sindaco, ha dichiarato che “l’emergenza idrica riguarda tutta la Sicilia non solo Messina; ha dato lettura di alcuni documenti dell’ordine dei biologi di Sicilia, i quali hanno evidenziato il livello molto basso in termini di metri cubi di acqua presenti negli invasi, dato più basso dal 2012, colpa secondo i biologi, soprattutto dei mancati interventi che si sarebbero dovuto mettere in essere e che Schepis attribuisce interamente dalla regione siciliana”.
Alessandro Russo del PD ha affermato che “quella di oggi non era una richiesta di consiglio comunale straordinario per fare un processo politico all’amministrazione ma solo, per cercare di trovare soluzioni condivise riguardanti l’emergenza idrica”. Pur non volendo fare processi, ha proseguito Russo, “sarebbe stato opportuno che AMAM e Amministrazione Comunale avessero avvisato chiaramente la cittadinanza che il problema era ed è reale e l’emergenza dipende anche da una forte sofferenza dovuta alla siccità”. Russo si chiede “cosa sia possibile fare con solo 20 milioni di euro e, di questa misera somma, quanti interventi risolutivi arriveranno a Messina”. Russo conclude il suo intervento “con una previsione certamente drammatica in quanto ritiene che nei prossimi sei anni in Sicilia ci sarà una desertificazione a causa della carenza idrica”.
Margherita Milazzo di Nord chiama Sud, la quale ritiene che “per la mozione proposta dal PD, le risposte le ha già fornite l’amministrazione che ha messo in atto molti interventi per mitigare il disagio riguardante l’erogazione idrica”. La Milazzo ha informato che “a Villa Dante è stato individuato ed utilizzato un pozzo che fornisce acqua per uso potabile e non per usi irrigui che sta servendo per le esigenze connesse con la gestione della grande struttura cittadina”.
Giuseppe Trischitta capo gruppo di maggioranza, ha dichiarato che “la responsabilità dell’emergenza idrica è da attribuire interamente alla regione siciliana. La stessa, ha ricevuto un miliardo e seicento milioni per interventi straordinari”. Trischitta ha anche attaccato la Siciliacque società per azioni, “la cui proprietà è suddivisa tra alcuni colossi multinazionali come il Gruppo Veolia Environnement S.A., Italgas ed altre società i cui interessi sono quelli di fare soldi non certo di intervenire a favore dei cittadini siciliani”.
Subito dopo gli interventi dei consiglieri, il presidente del consiglio comunale Nello Pergolizzi ha dato la parola agli assessori:
Alessandra Calafiore la quale “rispondendo alla consigliera Antonella Russo ha voluto precisare che la Messina Social City svolge tantissime attività, quasi tutte svolte dai dipendenti”. la Calafiore ha anche informato che “è attivo un “pronto soccorso sociale” che funziona H24 e risponde alle svariate esigenze e bisogni della collettività, oltre a dare risposta alle situazioni di emergenze che vengono richieste dal COC”. Ancora, ha concluso la Calafiore, “viene effettuato un monitoraggio costante sulle esigenze della popolazione più bisognosa per questo motivo, è possibile intervenire a sostegno soprattutto degli anziani e dei fragili, durante questa emergenza idrica”.
Francesco Caminiti che ha ribadito la circostanza che “il 2018 ha rappresentato uno spartiacque in tutti i sensi; in pochissimi pagavano l’acqua e, nessun tipo di intervento sulla rete idrica era mai stato preventivato e realizzato”. A fronte di questa situazione, Amam detto Caminiti, “AMAM ha ereditato una ingente somma di debiti soprattutto con l’ENEL che ha dovuto rateizzare proprio per iniziare un processo nuovo di gestione amministrativa oculata”. Caminiti si assume la responsabilità per il fatto che “è passata un’informazione errata relativa agli orari di erogazione dell’acqua ma, ribadisce la volontà e la determinazione di rispondere ai bisogni dei cittadini utilizzando autobotti che possano mitigare i disagi”. Ci sono zone, ha proseguito Caminiti “dove l’acqua viene erogata da pozzi, altre che proviene direttamente da Fiumefreddo altre dalla Santissima etc. per questo motivo, la portata dell’acqua può variare”. Visionando la mozione presentata dal PD, ha proseguito Caminiti, “le risposte a tutte le proposte sono già state date dall’amministrazione”. A differenza di Palermo, ha dichiarato Caminiti, “dove sono presenti gli invasi, la rete che fornisce acqua a Messina è interrata per cui, non è possibile monitorare la diminuzione che può essere fatta solo in base quanto riescono a pompare le sonde”. Ancora. Caminiti ha comunicato che “tutte le fontane di Messina utilizzano acqua in ricircolo e nulla viene sprecato”. Per il parco Aldo Moro ha affermato Caminiti, “era stato individuato il pozzo Mariolo che dista circa 300 metri dalla struttura; pozzo che presentava acqua inquinata”. Dopo gli interventi dell’amministrazione, “l’acqua del Mariolo è diventata potabile”. Considerata la portata, nei prossimi giorni, ha proseguito Caminiti, “l’acqua del pozzo di Villa Dante verrà utilizzata per fini irrigui mentre, quella del pozzo Mariolo per usi alimentari”. Infine, Caminiti ha voluto ribadire che “la mozione del PD è un duplicato di ciò che ha fatto l’amministrazione Basile”.
Anche la presidente Loredana Bonasera ha voluto rispondere agli interventi dei consiglieri comunali e, in particolare a Felice Calabrò, “dichiarando che la tensione amministrativa di AMAM non è calata anzi, è aumentata proprio perché l’emergenza acqua è un problema che tocca tutti”. Le informazioni diffuse, ha proseguito la Bonasera, “sono state fatte per non creare allarmismi”.
Solo per una precisazione chiede di intervenire il consigliere GianDomenico La FAUCI di Ora Messina il quale “ringrazia il PD per aver permesso di affrontare questa tematica; lamenta la mancanza di acqua in alcune zone della città, e chiede quale tipo di intervento è stato programmato per aiutare le attività commerciali”.
Conclusi gli interventi il presidente del consiglio comunale Nello Pergolizzi pone in votazione la mozione presentata dal PD.
Il Consiglio lo approva a maggioranza con 11 voti favorevoli e 11 astenuti.