venerdì, Novembre 22, 2024

Messina: annullati i decreti di espulsione disposti a carico di due cittadini indiani

tribunale

Il giudice di pace di Messina Antonella Sidoti, accogliendo il ricorso presentato dall’avvocato Alessio Russo, ha dichiarato inefficace il decreto di espulsione dal territorio nazionale con accompagnamento alla frontiera,  disposto il 29 maggio scorso dal prefetto di Messina a carico di un cittadino indiano.

Il legale ha eccepito, tra i vari motivi di opposizione, il fatto che il decreto di espulsione non fosse stato tradotto nella lingua conosciuta dal ricorrente; il documento era stato infatti redatto solo in italiano ed in inglese e il ricorrente non conosceva queste lingue, per cui doveva essere tradotto in una lingua da lui conosciuta.

Nel corso del processo è stato evidenziato che il cittadino indiano era stato fermato dal personale della Polizia di Stato di Patti senza permesso di soggiorno e che, aveva anche dichiarato di non conoscere la lingua italiana.

Il giudice, che ha accolto il ricorso dell’avvocato Russo, ha citato giurisprudenza della Cassazione, per cui è nullo il provvedimento espulsivo di un straniero tradotto in italiano e inglese, manchevole della traduzione nell’unica lingua conosciuta dal suo destinatario e cioè l’indiano. Da qui il decreto di espulsione è stata giudicato illegittimo poiché adottato in violazione delle disposizioni di legge sull’immigrazione e deve essere quindi annullato.

Analogo provvedimento è stato disposto da un altro giudice di pace di Messina, Rosina Galati, che ha annullato il decreto di espulsione emesso il 29 maggio scorso nei confronti di un altro cittadino indiano, difeso sempre dall’avvocato Alessio Russo.

L’extracomunitario aveva comunicato di essere venuto in Italia dopo che, a causa di una calamità naturale, era stato distrutto il suo villaggio ed i suoi strumenti di lavoro. Sperava di poter lavorare in Italia per fronteggiare così lo stato di bisogno in cui si era ritrovato. Ha affermato inoltre di avere presentato alla Questura di Messina richiesta di permesso di soggiorno giustificata dal suo stato di estrema indigenza nel paese d’origine, di cui che ancora attende il riscontro.

Su quanto dichiarato dal cittadino indiano è stato verificato che la sua zona di origine effettivamente è risultata essere stata colpita da eventi climatici avversi e perciò appare credibile che sia andata distrutta tutta la sua attività di lavoro per il sostentamento dell’intera famiglia.

Ecco perché il giudice, nell’attesa che la Questura di Messina si pronunci sulla richiesta di permesso di soggiorno, ha accolto il ricorso, giustificato dalla grave indigenza patita a causa da eventi climatici avversi.

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