Maltrattamenti in famiglia
richiesto dal GIP del Tribunale di Catania l’emissione di un provvedimento cautelare che dispone il divieto di avvicinamento alla ex convivente e al di lei figlio. La vittima ha deciso di denunciarlo dopo l’ennesima aggressione verificatasi nei primi giorni di luglio, durante la quale l’indagato, per futili motivi, avrebbe iniziato a spintonare il figlio 17 enne della vittima, con loro coabitante, per poi sfogare la sua ira verso gli oggetti presenti in casa, distruggendo vasi e sedie e rompendo con un pugno il tavolo della cucina e poi la porta della stanza nella quale madre e figlio si erano rinchiusi per sfuggirgli. Il racconto della donna ai Carabinieri ha fatto luce su 10 anni di continue condotte maltrattanti nei suoi riguardi, inizialmente caratterizzato da una ossessiva gelosia e divenuto anche minaccioso. Lui, infatti, avrebbe iniziato a dirle ripetutamente: “Ti ammazzo a te e a tuo figlio! Ti sparo” intimidendola con un coltello da cucina. Le aggressioni fisiche e verbali nei riguardi della vittima sarebbero avvenute anche alla presenza dei due figli minori avuti dalla coppia, uno di 8 anni e l’altro di pochi mesi. Recentemente, invece, il convivente le avrebbe scagliato addosso un cellulare, colpendola al braccio e causandole una contusione. Il clima di soggezione e sfinimento in cui la donna si sarebbe ritrovata a vivere durante la convivenza con il 27 enne, maltrattamenti aggravati anche dall’uso di stupefacenti di cui lui avrebbe fatto uso.
Avviato il protocollo “codice rosso”, consentendo così l’emissione del provvedimento cautelare del divieto di avvicinamento alla ex compagna e a suo figlio, a non meno di 300 metri di distanza, con applicazione del dispositivo di controllo elettronico a distanza che permette la segnalazione, in tempo reale, dell’eventuale violazione della misura.
Articolo di Elena Scaffidi