giovedì, Settembre 19, 2024

Patti – Francesca Colombo, la 62enne deceduta al “Barone Romeo”: eseguita l’autopsia. La famiglia chiede chiarezza

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Servirà ancora un po’ di tempo per conoscere le cause della morte di Francesca Colombo, la 62enne deceduta all’ospedale di Patti lo scorso 10 agosto. La donna, residente a Legnano, si trovava a Librizzi, per trascorrere qualche giorno di riposo con il marito Giuseppe Balletta, 64 anni originario del piccolo paesino del messinese. Con loro, il figlio di 19 anni. La famiglia ha sporto denuncia, per capire le cause che hanno portato al decesso.

Secondo l’esposto presentato dal marito, la donna era stata portata al pronto soccorso dell’ospedale pattese il 7 agosto, perché accusava forti dolori addominali: dopo 8 ore di attesa è stata dimessa. I medici avrebbero detto alla famiglia che si trattava di un’indigestione e avrebbero prescritto alla donna un protettore gastrico.

Malgrado si fosse attenuta alle prescrizioni, i dolori per Francesca non si sono mai attenuati e 2 giorni dopo, il 9 agosto, è tornata in ospedale dove, dopo la visita, le sarebbe stata diagnosticata un’occlusione intestinale, che richiedeva un intervento chirurgico d’urgenza. Ma per la 62enne era ormai troppo tardi.

L’indagine della Procura di Patti, guidata da Angelo Cavallo che ha affidato il caso alla sostituta Antonietta Ardizzone, mira ora a capire cosa è accaduto alla donna e se poteva essere salvata.

Il medico legale incaricato dell’autopsia, il dottor Alessio Asmundo, si è riservato almeno 2 mesi per rassegnare le sue conclusioni. Intanto i Carabinieri hanno acquisito la cartella clinica ed altri incartamenti.

La tragedia accende di nuovo i riflettori su Patti, lo stesso ospedale dove a inizio mese cercarono di contenere una frattura alla gamba di un ragazzo utilizzando del cartone, anziché le stecche in dotazione a qualsiasi presidio di pronto intervento. Il direttore sanitario dell’ospedale, Giovanni Merlo, ha dichiarato di stare “raccogliendo tutte le cartelle cliniche, l’esito di ogni esame eseguito durante l’osservazione e il successivo ricovero in modo da offrire alla magistratura il massimo di trasparenza e di collaborazione”.

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