giovedì, Settembre 19, 2024

Naufragio del Bayesian: indagato il capitano Cutfield. Disposta l’autopsia sui sette cadaveri

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E’ indagato ufficialmente per naufragio e omicidio plurimo colposi James Cutfield, 50 anni, il comandante neozelandese del Bayesian, il veliero affondato una settimana fa a Porticello, nel palermitano, in cui sono morte sette persone. I magistrati della Procura di Termini Imerese lo hanno ascoltato ieri pomeriggio per la seconda volta a distanza di una settimana.

Nel corso di due ore il comandante ha risposto sulla posizione della deriva, sul portellone aperto e su quando è scattato l’allarme dopo il peggioramento delle condizioni meteo. Sono stati ricostruiti anche i circa 32 minuti trascorsi da quando il veliero ha iniziato ad imbarcare acqua, allo sparo del razzo avvenuto alle 4.38.

L’iscrizione nel registro degli indagati al momento del solo comandante è propedeutica al conferimento degli incarichi della procura per le autopsie delle 7 vittime. Sono ancora tanti i punti da chiarire per capire cosa è accaduto all’alba del 19 agosto.

Le indagini per omicidio plurimo colposo e naufragio colposo, sono volte a capire se e quali errori umani abbiano provocato l’affondamento della imbarcazione di lusso. Davvero il portellone per il tender era aperto? E perché la deriva era stata parzialmente sollevata quella sera? Tutte domande a cui Cutfield, che viene descritto come un uomo “abbattuto e depresso” da chi lo ha visto all’interno dell’Hotel Domina Zagarella, che ospita tutti i membri dell’equipaggio, dovrebbe avere una risposta.

La crociera della morte è costata la vita al magnate britannico Mike Lynch, alla figlia diciottenne Hannah Lynch, al banchiere Jonathan Bloomer e la moglie, all’avvocato Chris Morvillo e la moglie e al cuoco, Recaldo Thomas. Per oggi, al massimo domani, la Procura conferirà l’incarico per l’autopsia sulle sette vittime. Cinque corpi si trovano al cimitero dei Rotoli di Palermo da dove saranno trasferiti oggi all’Istituto di Medicina legale del Policlinico di Palermo. Due dei sette corpi si trovano, invece, già nelle celle frigorifere del Policlinico.

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