“Il Ciclope Innamorato – L’idillio di Teocrito” sarà protagonista del prossimo appuntamento della rassegna “Il Sorriso degli Dei”, organizzata dal Parco archeologico di Tindari, diretto dall’arch. Domenico Targia, per la direzione artistica di Anna Ricciardi. L’appuntamento è per oggi 4 settembre, alle ore 19.00 presso la Grotta di San Teodoro di Acquedolci.
La grotta farà da cornice ad un viaggio onirico nel tempo attraverso le narrazioni, i suoni e i canti di Giovanni Calcagno, ispirati proprio all’idillio di Teocrito. Le narrazioni in versi saranno accompagnate dal suono della tammorra e dei flauti.
Il “Ciclope Innamorato” è sicuramente uno dei più belli idilli del poeta ellenistico Teocrito (300 a.C. ca. -260 ca.). Composto in dialetto dorico, è la descrizione del contrasto fra la bruttezza fisica e la sensibilità spirituale del Ciclope: un mostro selvaggio, ignaro di giustizia e di leggi, si mostra, nella figura tratteggiata da Teocrito, come un povero innamorato non ricambiato che, per alleviare le pene amorose, si dedica alla poesia.
Ed è proprio questo atto creativo che lo eleva al rango di essere umano. Questa riproposizione della tradizione è una testimonianza di caratteristica peculiare dell’età ellenistica, ossia la tendenza, da parte dei poeti, di andare a cercare varianti del mito meno note e meno trattate dalla poesia greca classica.
Questo testo è qui proposto da Giovanni Calcagno in doppia interpretazione: una in lingua originale, il greco, l’altra in siciliano, in un continuo gioco di lingue e di suoni in cui la narrazione colta e quella popolare si alternano senza sosta rivelando i toni drammatici e grotteschi di questo piccolo capolavoro di poesia.