lunedì, Novembre 25, 2024

Minacce e aggressioni per ottenere l’acqua in uno stabilimento balneare nel Messinese: due arrestati

Polizia

La polizia di Stato ha eseguito arresti a carico di due persone responsabili di aggressione nei confronti di amministratori comunali durante le operazioni di distribuzione dell’acqua.

Agenti della Squadra Mobile della Questura di Messina e del Commissariato di di Milazzo hanno dato esecuzione alla misura cautelare degli arresti domiciliari, adottata con ordinanza del Gip del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, su proposta della procura, a due soggetti gravemente indiziati per aver aggredito fisicamente e verbalmente amministratori di un comune della fascia tirrenica, causando l’interruzione della fornitura di acqua potabile secondo l’ordine determinato dalle Autorità. Fatti per i quali sono stati contestati i reati di violenza e minaccia a pubblico ufficiale e interruzione di un pubblico servizio.

In particolare – secondo le indagini – per fronteggiare la sempre più pressante crisi idrica, l’amministrazione comunale aveva programmato le attività di rifornimento di acqua delle diverse aree cittadine sulla base di criteri razionali e rispondenti, anzitutto, a un ordine di prenotazione, con l’intento di assecondare con particolare priorità le Rsa, le famiglie con disabili e, di seguito, le attività commerciali. Lo scorso mese durante le operazioni di rifornimento di acqua potabile all’interno di un condominio, gli stessi amministratori comunali, presenti durante le attività di distribuzione a mezzo autobotte, sono stati contattati da alcuni soggetti intervenuti sul posto per condizionare le modalità di approvvigionamento a favore di uno stabilimento balneare della zona.

In un crescendo di gesti intimidatori, i pubblici ufficiali, che inizialmente si erano frapposti, sono stati apertamente minacciati e aggrediti; tra gli aggressori, uno in particolare ha anche speso la propria caratura criminale di appartenenza a un noto clan mafioso messinese. Gli sviluppi investigativi, coordinati dal procuratore di Barcellona Pozzo di Gotto Giusppe Verzera, hanno consentito di accertare che in una escalation di condotte gli amministratori, pressati dalle gravi minacce ricevute, avevano sospeso il rifornimento in corso e dirottato l’autobotte allo stabilimento balneare per garantire la fornitura d’acqua, imposta con la forza delle intimidazioni, scavalcando il legittimo ordine predisposto dalle autorità.

Sulla scorta degli elementi di responsabilità raccolti dalla Polizia di Stato, la procura di Barcellona Pozzo di Gotto ha richiesto un provvedimento restrittivo al Gip, che ha condiviso il quadro probatorio prospettato e ha applicato la misura della custodia cautelare degli arresti domiciliari nei confronti degli indagati, uno dei quali in un primo momento si era reso irreperibile. È stato arrestato nella tarda serata di ieri dopo intense ricerche degli investigatori della Squadra Mobile e del Commissariato di Milazzo.

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