sabato, Ottobre 5, 2024

Milazzo, i dettagli dell’operazione antidroga della Polizia di Stato; due i gruppi criminali operativi tra Barcellona e la Città del Capo

Polizia di Milazzo
Polizia di Milazzo

Il gip del tribunale di Messina ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per 9 persone, indiziate di detenzione e cessione di sostanze stupefacenti. A queste misure hanno dato esecuzione gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Milazzo – coadiuvati dalla Squadra Mobile, le volanti e la Polizia Scientifica di Messina, del Commissariato di Barcellona Pozzo di Gotto e del Reparto Prevenzione Crimine Sicilia Orientale e unità Cinofile Antidroga di Reggio Calabria.

Sarebbe stata accertata l’operatività di un’organizzazione criminale dedita al narcotraffico, con la vendita al minuto di sostanze stupefacenti, anche all’interno della Casa circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto; qui la droga veniva fatta entrare nascosta in involucri all’interno di pietanze consegnate ad un detenuto, ritenuto al vertice dell’associazione, insieme alla moglie. I due si sarebbero avvalsi di telefonini cellulari e la donna avrebbe dato esecuzione puntualmente alle direttive del marito mantenendo l’elenco dei crediti e preparando le pietanze imbottite di stupefacente per la consegna all’interno della Casa circondariale, anche grazie al contributo inconsapevole di ignari corrieri. Questa organizzazione criminale avrebbe altresì gestito contestualmente la cessione all’ingrosso di stupefacente per un altro gruppo criminale, che gravitava principalmente nel comune di Milazzo e che si era sviluppato anche in comuni limitrofi.

Attraverso una minuziosa attività investigativa, sono stati documentati in poco più di sei mesi numerosi episodi di acquisto all’ingrosso dello stupefacente, trasportato dal comune di Messina verso la riviera tirrenica e suddiviso tra i pusher del clan per il successivo smercio al dettaglio. Le attività di indagine si sono avvalse di intercettazioni telefoniche ed ambientali, effettuando nel contempo arresti e sequestri. Rilevanti sono stati ritenuti i profitti economici di entrambi i gruppi criminosi, grazie a pagamenti in contanti o elettronici su diversi conti bancari nella disponibilità dei clan; il denaro veniva spesso impiegato per l’acquisto di gioielli o abiti di grandi firme o comunque per consentire di mantenere uno stile di vita ampiamente superiore alle loro disponibilità economiche

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