Due giorni di eventi e di grande partecipazione soprattutto di giovani studenti attirati dal fascino e dallo sviluppo della tecnologia. Notevole la presenza di tantissime aziende con profilo nazionale ed internazionale che ricoprono una posizione di grande rilievo nel settore tecnologico. Soprattutto record di adesioni sia in presenza che da remoto.
Dati che, come affermato da Roberto Ruggeri padron di Sud Innovation Summit, “fanno pensare che la vera rivoluzione possa e debba partire dal Sud”. Messina si sta preparando a diventare polo d’attrazione di tutto il meridione e non solo, grazie all’i-HUB dello Stretto, dove conviveranno sviluppo, tecnologia, spazi innovativi in un contesto “vivibile” per tutti, collocato in uno dei punti strategici della città, interfaccia naturale del trasporto marittimo.
Dall’intelligenza Artificiale allo sviluppo energetico, dall’implementazione degli ecosistemi alle smart cities; questi alcuni dei temi trattati nei due giorni tenutasi al Palacultura.
Significativa la partecipazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, dell’Università, del mondo economico rappresentato dalle banche. Finanziare le idee significare rendere concrete le aspettative di tanti talenti giovani e meno giovani, che intendono contribuire in maniera attiva, allo sviluppo sociale ed economico del paese.
Parlare di tecnologia significa anche guardare a un mondo più green, più a misura d’uomo. Sud Innovation Summit 2024 ha messo insieme le menti più brillanti della scena tecnologica nazionale e internazionale per discutere di innovazione, di digitale e tendenze future, approfondendo aspetti economici, tecnologici e sociali visti e collocati in un Meridione in grande crescita.
Sono stati 80 gli speaker e 73 gli speech. Uno spazio molto atteso “Sud Innovation Champions” un contenitore che ha raccolto le start up più interessanti ed innovative; tra i diversi partecipanti, sono stati premiati quelli che presentavano aspetti di grande valenza ed innovazione. Oltre duecento start up hanno presentato la loro iscrizione, una volta esaminate, in finale sono arrivati in 8 che si sono esibiti davanti a big tech e big company.
La collaborazione tra Italia e Canada, ha consentito di sviluppare la start up “Sly” la quale si è aggiudicata tre premi: Sud Innovation Champions, Unicredit Start Lab e di Plug&. Sly, attraverso la digitalizzazione dell’aria, offre un monitoraggio sia delle fughe di gas inquinanti che di incendi boschivi. Un particolare sensore viene posizionato in una zona considerata particolarmente rischiosa per fuga di gas; rilevato il pericolo, vengono immediatamente avvertite le autorità competenti. Per quanto riguarda invece gli incendi boschivi, un sensore viene collocato in una foresta; una volta rilevato l’inizio di un possibile incendio, scatta la segnalazione agli enti preposti ad intervenire.
Anche due start up siciliane hanno ricevuto premi. Space2eEarth e Bandit, si sono aggiudicati quattro premi speciali. La prima Space2Earth ha vinto il premio Zest e il premio Elis; consente di integrare i dati satellitari con sensori IoT per supportare la transizione digitale e la gestione di terreni agricoli, monitorando fattori di rischio come variazioni climatiche e dissesti. Bandit si è aggiudicata i premi messi a disposizione da Le Village by Credit Agricole e, Rodl&Partner; automatizza il processo di richiesta di fondi pubblici per PMI e startup, utilizzando una piattaforma SaaS basata su intelligenza artificiale per ridurre costi e tempi burocratici. I premi assegnati durante il Sud Innovation Summit messi a disposizione dai diversi partner, consistono in un riconoscimento non in denaro bensì, in risorse importanti per il loro sviluppo delle idee e la loro visibilità. L’importo complessivo supera i 100.000 euro.
Tra gli speaker che si sono alternati nei due giorni di lavoro, molto seguito l’intervento del sindaco di Taormina Cateno De Luca che ha affrontato il tema delle Smart Cities. Dalla faretra, De Luca ha tirato fuori alcune frecce che ha scagliato soprattutto agli amministratori delle città i quali, “dovrebbero possedere intelligenza e preparazione per programmare e governare senza alcuna difficoltà”. L’intelligenza umana, ha proseguito De Luca, “non può essere sostituita da nessun’altra, soprattutto da quella artificiale AI”. Lo sviluppo tecnologico, ha affermato De Luca, “può offrire un importante aiuto soprattutto agli amministratori degli Enti locali, regionali e nazionali, i quali possono rendere concrete le loro idee, frutto di invettiva, lungimiranza e padronanza della governance”.
De Luca non poteva non parlare di ciò che rappresenta Innovation Hub di Messina e della replicabilità del modello a Taormina, “dimostrando come un approccio innovativo possa rendere le città più intelligenti e sostenibili”. Proprio L’i-HUB dello Stretto, ha affermato De Luca, “è stato un progetto ideato e portato avanti durante la sua amministrazione, considerato ammissibile dall’Agenzia di Coesione nel 2019”. Questo progetto, ha detto De Luca, “si inquadra in un concetto di sviluppo che riqualifica aree di interesse strategico per la città puntando alla rigenerazione urbana finalizzata alla creazione di spazi innovativi e di sviluppo”. Dopo questa dissertazione De Luca è tornato a parlare di smart cities affermando che “qualsiasi pianificazione strategica deve mettere al centro le esigenze dei cittadini, garantendo una distribuzione efficiente delle risorse e un’azione amministrativa lungimirante”.
Ciliegina dell’intervento di De Luca un pensiero di Antonio Gaudì: “L’originalità consiste nel tornare alle origini”; essere sempre se stessi, integrando i valori fondamentali con le nuove tecnologie”. Fiumedinisi, ha concluso De Luca, “rappresenterà un modello trasferibile di città intelligente che sposerà l’identità umana con una visione strategica del futuro”.