mercoledì, Ottobre 30, 2024
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DOC Nebrodi: una scommessa per il futuro del Vino con ampie e nuove prospettive di sviluppo e occupazione

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Ficarra ha ospitato un evento destinato a lasciare il segno. Tra le sale di Palazzo Milio, si è svolta una tavola rotonda dedicata alla viticoltura dei Nebrodi e alla possibilità di riconoscere la zona come “DOC Nebrodi”. Questo incontro ha coinvolto esperti del settore, produttori locali, esponenti politici e rappresentanti delle istituzioni, tanti sindaci e amministratori del comprensorio in un confronto animato da passione e visioni strategiche per il futuro della viticoltura nel territorio.
L’idea di promuovere un convegno su questa tematica nasce durante il primo evento sul vino nei Nebrodi, a Sinagra, nel quale si è discusso per la prima volta la possibilità di una DOC NEBRODI, proposta da Nino Lenzo, patron della cantina Lenzo Winery , e accolta positivamente dall’enologo Gianni Giardina e dal sindaco di Sinagra Nino Musca. Successivamente, il supporto del comune di appartenenza, Ficarra, nelle persone del Sindaco Basilio Ridolfo e dell’Assessore Mauro Cappotto, è stato prezioso nell’ospitare ed incentivare la prima edizione del convegno sulla Doc Nebrodi nel quale hanno creduto sin dal primo momento –  un’intuizione che ha subito assunto un carattere collettivo e corale.
L’iniziativa ha mirato a valorizzare una zona dalla straordinaria vocazione enologica – che si perde nell’arco dei millenni – , dove le colline dei Nebrodi offrono condizioni pedoclimatiche uniche per la produzione di vini di alta qualità – dalle bollicine sino a nuovi rossi -.
Il dibattito, tra competenza e pathos, ha messo in luce la millenaria tradizione vitivinicola dei Nebrodi, un “pezzo di Mediterraneo” dove la viticoltura è parte integrante della cultura e della storia del territorio. Un luogo dove i vigneti abbracciano il mare Tirreno e si inerpicano fino alle alture che sfiorano i mille metri di altitudine per poi degradare verso le vallate che portano alla zona  l’Etna, regalando paesaggi mozzafiato e una biodiversità unica.
Durante la tavola rotonda, si è discusso delle prospettive e delle potenzialità del riconoscimento della zona DOC per i vini dei Nebrodi. Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Ficarra, Basilio Ridolfo, e i video, del dirigente regionale – dipartimento agricoltura – Dario Cartabellotta, gli interventi si sono susseguiti in un crescendo di analisi tecniche e appassionati racconti di esperienze personali. Nino Lenzo, patron dell’omonima Cantina e promotore dell’iniziativa, ha evocato le memorie del passato e il legame profondo con la terra, rammentando il padre e quella realtà agricolo-contadina che faceva parte del quotidiano di molte famiglia nebroidee,  mentre l’enologo Gianni Giardina, a conclusione, ha avvalorato la tesi di Lenzo sulla possibilità di una Doc Nebrodi e in un secondo momento ha condotto una degustazione dei due vini premiati al XXII Concorso Enologico Internazionale “Città del Vino,” proprio della Lenzo Winery celebrando anche la qualità crescente dei prodotti locali, qui ben rappresentati. Tra gli interventi da segnalare, anche quello dell’enologo,  Pensabene Alessandro, tecnologo alimentare della Lenzo Winery.
La viticoltura dei Nebrodi è a un punto di svolta. Fino a pochi decenni fa, i vigneti della zona erano prevalentemente destinati alla produzione di vini da tavola, ma oggi, grazie alla spinta delle istituzioni e all’intraprendenza di alcuni produttori visionari, la qualità ha fatto un balzo in avanti. I vigneti, migliorati e affinati, sono pronti per il riconoscimento di una Denominazione di Origine Controllata che garantirebbe una maggiore valorizzazione del territorio.
Il riconoscimento della DOC Nebrodi non significherebbe soltanto certificare la qualità dei vini, ma rappresenterebbe una strategia di sviluppo socio-economico integrato. La viticoltura potrebbe diventare il volano di un’economia che coinvolge turismo, occupazione e marketing territoriale. Le prospettive occupazionali includerebbero non solo i vigneti, ma anche settori collaterali come la grafica, la comunicazione e i servizi legati all’enoturismo.
Il territorio nebroideo è plasmato da una combinazione unica di fattori geografici e climatici: un ambiente temperato, influenze marine e suoli che variano da sabbiosi a vulcanici. Questo mosaico di condizioni ha forgiato una viticoltura che rispecchia la natura indomita dei Nebrodi.
Mauro Cappotto, delegato alla Cultura e al Turismo del Comune di Ficarra, ha affascinati tutti con il suo racconto del territorio,  ha evidenziato la necessità di recuperare la tradizione dei palmenti rupestri, antiche testimonianze della vocazione enologica locale, e di far rivivere un passato glorioso attraverso una viticoltura moderna e sostenibile. Il riconoscimento della DOC rappresenterebbe un ritorno alle radici, ma con lo sguardo rivolto al futuro.
Durante l’incontro, è stata presentata una bozza del logo del futuro DOC Nebrodi, un simbolo che racchiude la storia e l’identità del territorio: il cerbiatto, da cui deriva il nome “Nebrodi”, i tralci di vite e la stilizzazione di un calice. È un emblema che racconta un legame indissolubile con la natura e la tradizione, ma anche la voglia di innovare e di posizionarsi con decisione sul mercato internazionale del vino.
Le conclusioni, tra parte politica e tecnica, hanno ribadito l’importanza di percorrere la strada del riconoscimento del DOC. Ci vorranno tempo, impegno e una visione chiara per portare a compimento questo progetto ambizioso. Tuttavia, il potenziale è enorme. Il riconoscimento della DOC non sarebbe solo una certificazione di qualità, ma anche un’opportunità per scolpire nell’immaginario collettivo l’identità del vino nebroideo.
Flaviana Lenzo, anima organizzativa della Lenzo Winery, ha sottolineato il desiderio di raccontare, attraverso il vino, un territorio unico e tutto da scoprire. Le sue parole hanno trasmesso la passione di una generazione giovane e dinamica, pronta a portare il vino dei Nebrodi al centro della scena enologica internazionale.
La creazione del DOC Nebrodi rappresenta una scommessa per il futuro, una strada che promette di arricchire l’economia locale, creare posti di lavoro e rilanciare il turismo. I vini prodotti in questa terra straordinaria, dove la vite cresce rigogliosa tra i profumi del Mediterraneo e le aspre montagne, saranno i testimoni di una cultura che non si arrende e che vede nella tradizione il punto di partenza per un’avventura moderna.
Il vino dei Nebrodi, con le sue caratteristiche varietali e bollicine d’eccellenza, racconta una storia di identità e di resilienza, di un territorio che non vuole essere solo una meta turistica ma anche una zona privilegiata per la viticoltura di qualità. Il DOC Nebrodi sarà l’emblema di un’evoluzione naturale, la conferma di un amore viscerale per la terra e un tributo al lavoro di chi la coltiva con passione da generazioni.
L’evento di Ficarra ha saputo trasmettere l’entusiasmo palpabile di tutti i partecipanti, uniti dal comune denominatore della volontà di perseguire questa strada ardua ma concretamente possibile, con l’obiettivo di svelare e valorizzare i tesori nascosti di una terra antica e affascinante.
Tornando alla TAVOLA ROTONDA questa si è sviluppata intorno alle PROPOSTE PER IL RICONOSCIMENTO DELLA ZONA DOC NEBRODI: Possibilità di sviluppo socio-economico per il territorio.
Dopo i saluti Saluti Istituzionali del sindaco ficarrese Basilio Ridolfo e quelli, in video del dottor Dario Cartabellotta, Dirigente Generale – Dipartimento dell’agricoltura. Della Regione Siciliana, si sono registrati gli interventi di Nino Lenzo, patron della Lenzo Winery e promotore dell’iniziativa, di Mauro Cappotto, Delegato alla Cultura e al Turismo Comune di Ficarra, quello di Antonino Musca, Sindaco di Sinagra, dell’enologo Gianni Giardina, Commissario Degustatore Internazionale Ambasciatore della Viticoltura Eroica; della componente politica rappresentata dagli Onorevoli Giuseppe Galluzzo, Giuseppe Laccoto, Deputato ARS e Sindaco di Brolo mentre a trarre le conclusioni ci ha pensato il senatore Nino Germana. Presenti anche le dirigenti scolastiche Maria Ricciardello e Lara Bollaci, a rappresentare il ruolo scuola\formazione e cultura. Ha condotto l’incontro il giornalista Massimo Scaffidi.
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