venerdì, Novembre 22, 2024

Calci e pugni a genitori e sorella. 23enne acese finisce in carcere per maltrattamenti in famiglia

Maltrattamenti in famiglia
Maltrattamenti in famiglia

La Polizia di Stato di Catania ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Catania, nei confronti di un uomo di 23 anni di Acireale, per maltrattamenti in famiglia.

Le indagini, coordinate dalla Procura etnea ed eseguite dagli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Acireale, hanno permesso di acquisire –  allo stato degli atti e in relazione ad una fase processuale che non ha ancora consentito l’intervento della difesa –  elementi che dimostrerebbero la responsabilità dell’uomo per una serie di fatti allo stesso contestati.

Il provvedimento restrittivo compendia gli esiti di un’attività di indagine e di riscontro, eseguita secondo le norme e le direttive che regolano i reati da “codice rosso”, ed è scaturita da alcune denunce presentate presso il Commissariato di Acireale dalle vittime che hanno riferito dei comportamenti violenti e vessatori messi in atto dall’uomo all’interno del proprio nucleo familiare e in particolare nei confronti dei propri genitori e della sorella fino a indurre questi ultimi a rivolgersi alla Polizia di Stato.

Secondo quanto riferito dalle vittime, il 23enne avrebbe sottoposto, quotidianamente, i familiari ad aggressioni fisiche e verbali, mettendo le mani al collo della madre e colpendo il padre e la sorella con calci e pugni, al punto tale da indurre i genitori dell’uomo ad affittargli una casa in un altro Comune del catanese per tenerlo distante da loro per sfuggire alle continue sfuriate e aggressioni. Purtroppo, anche questo tentativo si sarebbe rivelato vano dal momento che il giovane avrebbe continuato nelle sue condotte aggressive, spesso conseguenti a richieste di denaro non soddisfatte.

Alla luce dei fatti e sulla scorta delle risultanze investigative, considerata anche la convergenza delle dichiarazioni dei testimoni, il Giudice per le indagini preliminari, su richiesta del Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Catania, ha disposto nei confronti dell’uomo la misura cautelare della custodia in carcere cui gli agenti del Commissariato di Acireale hanno proceduto a dare debita esecuzione, conducendo il 23enne presso la Casa Circondariale Piazza Lanza di Catania

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