Messina può vantare un primato in Sicilia, essere la prima città che è riuscita a cambiare il paradigma che spazzatura significava buttare tutto quello che capitava dove e quando si voleva. Nel 2018 l’ex sindaco Cateno De Luca ha rivoluzionato il ciclo dei rifiuti, facendo capire ai cittadini che differenziare è un atto di grande rispetto, sinonimo di umanità e civiltà.
Buttare gli scarti in maniera indifferenziata in un unico contenitore, significa provocare inquinamento del suolo, dell’aria e delle falde acquifere, con costi molto elevati per lo smaltimento. De Luca infatti, aveva intuito che la raccolta differenziata andava fatta ad ogni costo, per questo motivo, ha chiamato al senso di responsabilità tutti i cittadini spiegando che differenziare significava soprattutto fare del bene all’ambiente e a se stessi.
Nasce così MessinaServizi Bene Comune, Cateno De Luca Sindaco di Messina chiama alla presidenza Giuseppe Lombardo nominando nel C.D.A. una giovane professionista con grande esperienza nel settore della gestione finanziaria, Mariagrazia Interdonato. Dopo le dimissioni di De Luca da sindaco di Messina e l’arrivo di Federico Basile, anche Lombardo rassegna le sue dimissioni da presidente di MessinaServizi, per candidarsi alle elezioni regionali in Sicilia. Federico Basile rivoluzionando anche lo stereotipo che vedeva sempre funzionari di sesso maschile a ricoprire incarichi direttivi, sceglie quale presidente Mariagrazia Interdonato, affidandole il compito di trasformare, a livello globale, il sistema di raccolta. Diversi gli investimenti fatti soprattutto per assicurare al personale mezzi efficienti, sicurezza nel posto di lavoro, supporto tecnologico. Questa logica manageriale, ci ha detto la presidente Mariagrazia Interdonato, “ha portato Messina dal 18% di raccolta differenziata del 2018 al 58% nel 2024 con un picco di quasi il 60% registrato nel mese di settembre”. Oggi ha affermato la Interdonato, “Messina è diventata un modello virtuoso da imitare perché, la raccolta porta a porta, ha permesso di aumentare il riciclo, quindi meno inquinamento e meno rifiuti che finiscono nelle discariche”.
Messina, ha proseguito la presidente Interdonato, “a differenza di Palermo e Catania che possono chiudere il ciclo dei rifiuti in città, deve andare a conferire fuori provincia con costi molto elevati; nonostante ciò, i cittadini messinesi pagano meno rispetto ad altre”.
Il lavoro messo in atto da Mariagrazia Interdonato “ha anche consentito alla partecipata di essere la seconda realtà economica della città; ha definito la pianta organica, al 31 dicembre MessinaServizi avrà un numero di dipendenti pari a 720 unità rispetto a 508 della vecchia gestione”. A novembre ha comunicato la presidente Interdonato, “sono stati assunti 70 nuovi operatori destinati allo spazzamento, con un potenziamento significativo della copertura di servizio su tutto il territorio comunale” Nei prossimi mesi, ha aggiunto la Interdonato, “sono previste ulteriori 55 assunzioni di operatori: di questi, circa 30 sono già impegnati nelle attività di scerbatura presso ville, impianti sportivi e cimiteri; cui seguiranno 5 nuovi assunti dedicati alla disinfestazione e 10 per l’impianto di selezione”.
Proprio il rapporto con il personale, ha aggiunto la presidente Mariagrazia Interdonato, “è cambiato al punto che i dipendenti sentono molto vicino sia la presidente che i componenti il C.d.A.; questo accresce il senso di responsabilità e attaccamento al lavoro, testimoniato dal livello di gradimento dei cittadini e dai notevoli risultati ottenuti”. La città è decisamente pulita nonostante “alcuni incivili” continuino a conferire per strada incuranti dei danni e dei disagi che provocano alla collettività.
A tal proposito, ha affermato la presidente Interdonato, “60 telecamere sono state collocate nel territorio comunale, naturalmente in zone sempre diverse, per scovare coloro che conferiscono dove capita, in maniera sconsiderata”. Questa videosorveglianza, ha proseguito Mariagrazia Interdonato, “è servita come deterrente ma anche come elemento sanzionatorio perché, diversi “furbetti” sono stati intercettati e multati”.
Il fiore all’occhiello di MessinaServizi Bene Comune ha dichiarato Mariagrazia Interdonato “è l’impianto di Pace che seleziona il secco di Messina circa 40 mila tonnellate”. Proprio a Pace, ha aggiunto la Interdonato, “grazie alla collaborazione con Recycleye, è stato installato un robot per la selezione dei rifiuti gestito dall’intelligenza artificiale, il primo del suo genere in Sicilia, funziona 24 ore su 24, 7 giorni su 7, garantendo il contenimento dei costi ed apportando valore aggiunto ai flussi trattati”. Questo investimento, ha dichiarato la presidente Interdonato, “è finalizzato al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità per superare la soglia del 65% di raccolta differenziata”.
Il sindaco Federico Basile alcuni mesi fa, ha avviato una revisione di tutti i C.d.A. delle partecipate, perché il cambiamento potesse servire per raggiungere gli obiettivi fissati. Le Società partecipate, ognuna per le sue competenze, hanno svolto un compito non facile, sempre in sinergia con i programmi che l’amministrazione si è data. Federico Basile, riconoscendo le qualità professionali di Mariagrazia Interdonato, la tenacia con la quale è riuscita a raggiungere traguardi impensabili, ha voluto riconfermarla quale presidente della MessinaServizi Bene Comune; un riconoscimento meritato che al tempo carica di maggiori responsabilità la professionista messinese, pronta a riprendere l’incarico con sempre maggiore intensità e determinazione.
Mariagrazia Interdonato è l’esempio tangibile che il cambiamento si può fare nel momento in cui si lavora con professionalità pensando al bene dei cittadini ed alla crescita della città. MessinaServizi è diventata una delle prime realtà nazionali proprio perché la sua presidente ha fatto cambiare passo ad un sistema di gestione puntando sull’efficienza, sulla qualità e sull’impegno quotidiano sinonimo di redditività umana e professionale.